Chords for Murubutu - Marco Gioca Sott'acqua (Video Ufficiale)
Tempo:
89.85 bpm
Chords used:
B
Abm
Ab
Gb
G
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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[B] [Gb]
[Ab] [Abm]
[B] Marco che guarda la schiuma sopra una cresta, dentro ad un'isola, un'isola nella testa,
non arriva mai niente dal continente, perché anche se non si sente, il mare è sempre in tempesta.
E non c'è niente che si muove che Marco non sappia, e non c'è niente che qui suoni
già Marco lo sa, [Abm] e non c'è giorno che non passi che Marco non abbia voglia di cucine,
suoni e luoghi dentro l [B]'anime.
Marco era piccolo, riccio, lombino, vispo, quando guardava il mondo e che il mondo restava [Abm] zitto.
Marco era sempre un bimbo, cercando strade con trade, sin dal principio, i gempiochi
di capri fogli che dorano l'aria e [B] puliscono, una regia bruna che asciuga sulla battigia,
il sapore di confettura, di prugna, sopra le dille, giorni [Abm] nuovi, venti cali, girassoli,
centocei, di spiagge con gli ollie a vento, cuciti dalle onde [B] breve, come se fosse arrivato
sul grande maripol, prima si prese l'isola e dopo bruciò le [Abm] navi orache, l'albe è
alta e impatta sulla spiaggia, Marco segue parole che danzano sulle [B] labbra e pensa, quando
e come, quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino [Abm] qua, e
quali sono, quante sono, quando sono, qui che sono, le parole che non giungono fino
[B] a, e quali orme, quali forme, quale fonte, quale il bordo del rumore che non giunge mai
fino [Abm] qua, e quale sono, dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano
fino [B] a, ma sono uguale davvero?
Marco chiedeva a se stesso, [Abm] io che non sento ogni soffio, ogni tuono, ogni strofo, ogni
suono, ogni nota, ogni [B] lalala, quelle parole che van van van, salgono lentamente al [Abm] cielo,
provo a parlare ma loro si liberano in volo, mi lasciano solo qua [B] van van van.
La madre lo sa che dura, lo sa che non serve piangere, il padre che non accetta la vita
del suo [Abm] ragazzo, basta gesticolare, stai fermo, mi sembri un pazzo, lei che accarezza Marco
mentre piange sulle [B] gambe, e gli altri bimbi che ridono sulla spiaggia, si sa che la bestia
nera tra i figli, quella ignoranza, [Abm] qualcuno pensa sia scemo, qualcuno che valga meno,
ma tutto ritorna a zero se si tuffano sott [B]'acqua, è un altro modo, un altro modo, un altro
suono, un altro approccio, un mondo nuovo dove tutto tace [Abm] va, è un altro scopo, un
altro vuoto, un altro luogo, un altro loco, un altro gioco, ci arrivate voi fino [B] a qua.
Marco tra i muoti un dosi, si tuffa da scogli alti, Marco che fa [Gb] immersioni, Marco che ha
già vent [Ab]'anni, adesso [Abm] sta sotto tanto, quando va sotto tanto, sotto Marco è felice, là
sotto lui come gli [B] altri, e non c'è niente che si muove, non lasci lasci, e non c'è
niente che si muove, non ha più un avere, e [Abm] non c'è giù uno che non passi e che Marco
non sia, in cerca di una nota, pancio a botta, mangio il [B] mariglione, se Marco pensasse stesso
è drastico e non si accetta, finché un giorno incontra gli occhi di Perla, di Benedetta,
[Abm] questo è uno sguardo dolce che scala, la brezza fresca, anche lei vive in un'isola,
è un'isola nella [B] testa, la luna in cielo li guarda a contare le stelle, fra le onde
che si frantumano in pioggia di mille geme, vorresti [Abm] sentire tutto, ma in fondo sentiamo
tutto, certo, non con le orecchie, ma con gli occhi e con la [B] penna, perché ogni cosa
che vive può muovere e uscire, e dev'iter si è percepita dal corpo e dalla pupilla,
[Abm] stessa musica, musica, che si armonica e pervase nel fondo dalla sua [B] vibra, perché proprio
a noi ora accade un enigma, tutto ciò che non puoi te l'ha tolto lo stigma, e fu come
[Abm] risveglio da un sonno profondo, riflesso del mondo di un sonno [B] profondo, quando e come,
quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino qua, e [Abm] quali sono,
quante sono, quando sono, qui che suonano le parole che non giungono fino [B] a, e quali orme,
quali forme, quale ponte, quale il volto del rumore che non giunge mai fino [Abm] qua, e quale
suono dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano fino [B] a, ma
sono quale davvero, Marco chiedeva se stesso, [Abm] più che non spinto ogni soffio, ogni tuono,
ogni notto, ogni [B] lalala, quale parole che van van van, saigono lentamente al [Abm] cielo,
provoca grande malo, rossidi, frani, volumina, e non solo qua va [B] va va.
[Abm]
[B]
[Abm]
[N]
[Ab]
[G]
[Ab] [Abm]
[B] Marco che guarda la schiuma sopra una cresta, dentro ad un'isola, un'isola nella testa,
non arriva mai niente dal continente, perché anche se non si sente, il mare è sempre in tempesta.
E non c'è niente che si muove che Marco non sappia, e non c'è niente che qui suoni
già Marco lo sa, [Abm] e non c'è giorno che non passi che Marco non abbia voglia di cucine,
suoni e luoghi dentro l [B]'anime.
Marco era piccolo, riccio, lombino, vispo, quando guardava il mondo e che il mondo restava [Abm] zitto.
Marco era sempre un bimbo, cercando strade con trade, sin dal principio, i gempiochi
di capri fogli che dorano l'aria e [B] puliscono, una regia bruna che asciuga sulla battigia,
il sapore di confettura, di prugna, sopra le dille, giorni [Abm] nuovi, venti cali, girassoli,
centocei, di spiagge con gli ollie a vento, cuciti dalle onde [B] breve, come se fosse arrivato
sul grande maripol, prima si prese l'isola e dopo bruciò le [Abm] navi orache, l'albe è
alta e impatta sulla spiaggia, Marco segue parole che danzano sulle [B] labbra e pensa, quando
e come, quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino [Abm] qua, e
quali sono, quante sono, quando sono, qui che sono, le parole che non giungono fino
[B] a, e quali orme, quali forme, quale fonte, quale il bordo del rumore che non giunge mai
fino [Abm] qua, e quale sono, dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano
fino [B] a, ma sono uguale davvero?
Marco chiedeva a se stesso, [Abm] io che non sento ogni soffio, ogni tuono, ogni strofo, ogni
suono, ogni nota, ogni [B] lalala, quelle parole che van van van, salgono lentamente al [Abm] cielo,
provo a parlare ma loro si liberano in volo, mi lasciano solo qua [B] van van van.
La madre lo sa che dura, lo sa che non serve piangere, il padre che non accetta la vita
del suo [Abm] ragazzo, basta gesticolare, stai fermo, mi sembri un pazzo, lei che accarezza Marco
mentre piange sulle [B] gambe, e gli altri bimbi che ridono sulla spiaggia, si sa che la bestia
nera tra i figli, quella ignoranza, [Abm] qualcuno pensa sia scemo, qualcuno che valga meno,
ma tutto ritorna a zero se si tuffano sott [B]'acqua, è un altro modo, un altro modo, un altro
suono, un altro approccio, un mondo nuovo dove tutto tace [Abm] va, è un altro scopo, un
altro vuoto, un altro luogo, un altro loco, un altro gioco, ci arrivate voi fino [B] a qua.
Marco tra i muoti un dosi, si tuffa da scogli alti, Marco che fa [Gb] immersioni, Marco che ha
già vent [Ab]'anni, adesso [Abm] sta sotto tanto, quando va sotto tanto, sotto Marco è felice, là
sotto lui come gli [B] altri, e non c'è niente che si muove, non lasci lasci, e non c'è
niente che si muove, non ha più un avere, e [Abm] non c'è giù uno che non passi e che Marco
non sia, in cerca di una nota, pancio a botta, mangio il [B] mariglione, se Marco pensasse stesso
è drastico e non si accetta, finché un giorno incontra gli occhi di Perla, di Benedetta,
[Abm] questo è uno sguardo dolce che scala, la brezza fresca, anche lei vive in un'isola,
è un'isola nella [B] testa, la luna in cielo li guarda a contare le stelle, fra le onde
che si frantumano in pioggia di mille geme, vorresti [Abm] sentire tutto, ma in fondo sentiamo
tutto, certo, non con le orecchie, ma con gli occhi e con la [B] penna, perché ogni cosa
che vive può muovere e uscire, e dev'iter si è percepita dal corpo e dalla pupilla,
[Abm] stessa musica, musica, che si armonica e pervase nel fondo dalla sua [B] vibra, perché proprio
a noi ora accade un enigma, tutto ciò che non puoi te l'ha tolto lo stigma, e fu come
[Abm] risveglio da un sonno profondo, riflesso del mondo di un sonno [B] profondo, quando e come,
quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino qua, e [Abm] quali sono,
quante sono, quando sono, qui che suonano le parole che non giungono fino [B] a, e quali orme,
quali forme, quale ponte, quale il volto del rumore che non giunge mai fino [Abm] qua, e quale
suono dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano fino [B] a, ma
sono quale davvero, Marco chiedeva se stesso, [Abm] più che non spinto ogni soffio, ogni tuono,
ogni notto, ogni [B] lalala, quale parole che van van van, saigono lentamente al [Abm] cielo,
provoca grande malo, rossidi, frani, volumina, e non solo qua va [B] va va.
[Abm]
[B]
[Abm]
[N]
[Ab]
[G]
Key:
B
Abm
Ab
Gb
G
B
Abm
Ab
[B] _ _ _ _ _ _ _ [Gb] _
[Ab] _ [Abm] _ _ _ _ _ _ _
[B] Marco che guarda la schiuma sopra una cresta, dentro ad un'isola, un'isola nella testa,
non arriva mai niente dal continente, perché anche se non si sente, il mare è sempre in tempesta.
E non c'è niente che si muove che Marco non sappia, e non c'è niente che qui suoni
già Marco lo sa, [Abm] e non c'è giorno che non passi che Marco non abbia voglia di cucine,
suoni e luoghi dentro l [B]'anime.
Marco era piccolo, riccio, lombino, vispo, quando guardava il mondo e che il mondo restava [Abm] zitto.
Marco era sempre un bimbo, cercando strade con trade, sin dal principio, i gempiochi
di capri fogli che dorano l'aria e [B] puliscono, una regia bruna che asciuga sulla battigia,
il sapore di confettura, di prugna, sopra le dille, giorni [Abm] nuovi, venti cali, girassoli,
centocei, di spiagge con gli ollie a vento, cuciti dalle onde [B] breve, come se fosse arrivato
sul grande maripol, prima si prese l'isola e dopo bruciò le [Abm] navi orache, l'albe è
alta e impatta sulla spiaggia, Marco segue parole che danzano sulle [B] labbra e pensa, quando
e come, quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino [Abm] qua, e
quali sono, quante sono, quando sono, qui che sono, le parole che non giungono fino
[B] a, e quali orme, quali forme, quale fonte, quale il bordo del rumore che non giunge mai
fino [Abm] qua, e quale sono, dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano
fino [B] a, ma sono uguale davvero?
_ Marco chiedeva a se stesso, [Abm] io che non sento ogni soffio, ogni tuono, ogni strofo, ogni
suono, ogni nota, ogni [B] lalala, quelle parole che van van van, salgono lentamente al [Abm] cielo,
provo a parlare ma loro si liberano in volo, mi lasciano solo qua [B] van van van.
La madre lo sa che dura, lo sa che non serve piangere, il padre che non accetta la vita
del suo [Abm] ragazzo, basta gesticolare, stai fermo, mi sembri un pazzo, lei che accarezza Marco
mentre piange sulle [B] gambe, e gli altri bimbi che ridono sulla spiaggia, si sa che la bestia
nera tra i figli, quella ignoranza, [Abm] qualcuno pensa sia scemo, qualcuno che valga meno,
ma tutto ritorna a zero se si tuffano sott [B]'acqua, è un altro modo, un altro modo, un altro
suono, un altro approccio, un mondo nuovo dove tutto tace [Abm] va, è un altro scopo, un
altro vuoto, un altro luogo, un altro loco, un altro gioco, ci arrivate voi fino [B] a qua.
Marco tra i muoti un dosi, si tuffa da scogli alti, Marco che fa [Gb] immersioni, Marco che ha
già vent [Ab]'anni, adesso [Abm] sta sotto tanto, quando va sotto tanto, sotto Marco è felice, là
sotto lui come gli [B] altri, e non c'è niente che si muove, non lasci lasci, e non c'è
niente che si muove, non ha più un avere, e [Abm] non c'è giù uno che non passi e che Marco
non sia, in cerca di una nota, pancio a botta, mangio il [B] mariglione, se Marco pensasse stesso
è drastico e non si accetta, finché un giorno incontra gli occhi di Perla, di Benedetta,
[Abm] questo è uno sguardo dolce che scala, la brezza fresca, anche lei vive in un'isola,
è un'isola nella [B] testa, la luna in cielo li guarda a contare le stelle, fra le onde
che si frantumano in pioggia di mille geme, vorresti [Abm] sentire tutto, ma in fondo sentiamo
tutto, certo, non con le orecchie, ma con gli occhi e con la [B] penna, perché ogni cosa
che vive può muovere e uscire, e dev'iter si è percepita dal corpo e dalla pupilla,
[Abm] stessa musica, musica, che si armonica e pervase nel fondo dalla sua [B] vibra, perché proprio
a noi ora accade un enigma, tutto ciò che non puoi te l'ha tolto lo stigma, e fu come
[Abm] risveglio da un sonno profondo, riflesso del mondo di un sonno [B] profondo, quando e come,
quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino qua, e [Abm] quali sono,
quante sono, quando sono, qui che suonano le parole che non giungono fino [B] a, e quali orme,
quali forme, quale ponte, quale il volto del rumore che non giunge mai fino [Abm] qua, e quale
suono dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano fino [B] a, ma
sono quale davvero, Marco chiedeva se stesso, [Abm] più che non spinto ogni soffio, ogni tuono,
_ ogni notto, ogni [B] lalala, quale parole che van van van, saigono lentamente al [Abm] cielo,
provoca grande malo, rossidi, frani, volumina, e non solo qua va [B] va va. _ _ _ _ _ _ _
[Abm] _ _ _ _ _ _ _ _
[B] _ _ _ _ _ _ _ _
[Abm] _ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ [N] _
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_ _ _ _ [Ab] _ _ _ _
_ [G] _ _ _ _ _ _ _
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[Ab] _ [Abm] _ _ _ _ _ _ _
[B] Marco che guarda la schiuma sopra una cresta, dentro ad un'isola, un'isola nella testa,
non arriva mai niente dal continente, perché anche se non si sente, il mare è sempre in tempesta.
E non c'è niente che si muove che Marco non sappia, e non c'è niente che qui suoni
già Marco lo sa, [Abm] e non c'è giorno che non passi che Marco non abbia voglia di cucine,
suoni e luoghi dentro l [B]'anime.
Marco era piccolo, riccio, lombino, vispo, quando guardava il mondo e che il mondo restava [Abm] zitto.
Marco era sempre un bimbo, cercando strade con trade, sin dal principio, i gempiochi
di capri fogli che dorano l'aria e [B] puliscono, una regia bruna che asciuga sulla battigia,
il sapore di confettura, di prugna, sopra le dille, giorni [Abm] nuovi, venti cali, girassoli,
centocei, di spiagge con gli ollie a vento, cuciti dalle onde [B] breve, come se fosse arrivato
sul grande maripol, prima si prese l'isola e dopo bruciò le [Abm] navi orache, l'albe è
alta e impatta sulla spiaggia, Marco segue parole che danzano sulle [B] labbra e pensa, quando
e come, quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino [Abm] qua, e
quali sono, quante sono, quando sono, qui che sono, le parole che non giungono fino
[B] a, e quali orme, quali forme, quale fonte, quale il bordo del rumore che non giunge mai
fino [Abm] qua, e quale sono, dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano
fino [B] a, ma sono uguale davvero?
_ Marco chiedeva a se stesso, [Abm] io che non sento ogni soffio, ogni tuono, ogni strofo, ogni
suono, ogni nota, ogni [B] lalala, quelle parole che van van van, salgono lentamente al [Abm] cielo,
provo a parlare ma loro si liberano in volo, mi lasciano solo qua [B] van van van.
La madre lo sa che dura, lo sa che non serve piangere, il padre che non accetta la vita
del suo [Abm] ragazzo, basta gesticolare, stai fermo, mi sembri un pazzo, lei che accarezza Marco
mentre piange sulle [B] gambe, e gli altri bimbi che ridono sulla spiaggia, si sa che la bestia
nera tra i figli, quella ignoranza, [Abm] qualcuno pensa sia scemo, qualcuno che valga meno,
ma tutto ritorna a zero se si tuffano sott [B]'acqua, è un altro modo, un altro modo, un altro
suono, un altro approccio, un mondo nuovo dove tutto tace [Abm] va, è un altro scopo, un
altro vuoto, un altro luogo, un altro loco, un altro gioco, ci arrivate voi fino [B] a qua.
Marco tra i muoti un dosi, si tuffa da scogli alti, Marco che fa [Gb] immersioni, Marco che ha
già vent [Ab]'anni, adesso [Abm] sta sotto tanto, quando va sotto tanto, sotto Marco è felice, là
sotto lui come gli [B] altri, e non c'è niente che si muove, non lasci lasci, e non c'è
niente che si muove, non ha più un avere, e [Abm] non c'è giù uno che non passi e che Marco
non sia, in cerca di una nota, pancio a botta, mangio il [B] mariglione, se Marco pensasse stesso
è drastico e non si accetta, finché un giorno incontra gli occhi di Perla, di Benedetta,
[Abm] questo è uno sguardo dolce che scala, la brezza fresca, anche lei vive in un'isola,
è un'isola nella [B] testa, la luna in cielo li guarda a contare le stelle, fra le onde
che si frantumano in pioggia di mille geme, vorresti [Abm] sentire tutto, ma in fondo sentiamo
tutto, certo, non con le orecchie, ma con gli occhi e con la [B] penna, perché ogni cosa
che vive può muovere e uscire, e dev'iter si è percepita dal corpo e dalla pupilla,
[Abm] stessa musica, musica, che si armonica e pervase nel fondo dalla sua [B] vibra, perché proprio
a noi ora accade un enigma, tutto ciò che non puoi te l'ha tolto lo stigma, e fu come
[Abm] risveglio da un sonno profondo, riflesso del mondo di un sonno [B] profondo, quando e come,
quando e dove, quanto e come, quale sono le parole che non volano fino qua, e [Abm] quali sono,
quante sono, quando sono, qui che suonano le parole che non giungono fino [B] a, e quali orme,
quali forme, quale ponte, quale il volto del rumore che non giunge mai fino [Abm] qua, e quale
suono dolce o forte, sempre a volte, quale sortano le note che non volano fino [B] a, ma
sono quale davvero, Marco chiedeva se stesso, [Abm] più che non spinto ogni soffio, ogni tuono,
_ ogni notto, ogni [B] lalala, quale parole che van van van, saigono lentamente al [Abm] cielo,
provoca grande malo, rossidi, frani, volumina, e non solo qua va [B] va va. _ _ _ _ _ _ _
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