Chords for Luciano Pavarotti - Teatro Alla Scala 1979
Tempo:
129.3 bpm
Chords used:
Dm
Eb
C
Ebm
Em
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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[Eb] [C] Luciano Pavarotti conclude alla scala [Ebm] le prove della Bohème, diretto [Dm] da Kluiver.
Veniamino dei loggionisti, venerato in [Em] tutto il mondo dal Covent Garden al Metropolitan,
Von Karajan ha detto [Dm] di lui, è il più [G] grande.
Ci si interroga su di lui, c'è chi lo chiama superstar e chi multinazionale ambulante.
Chi è il vero Pavarotti?
Pavarotti io lo vedo vestito quasi da Rodolfo per la Bohème.
Ricordo che nel 61 si dice che cantò debuttando a Reggio Emilia la Bohème
e cantò senza compenso.
Oggi guadagna diversi milioni a sera, che cosa pensa della lirica?
Le sembra di vivere in un mondo un po' irreale?
Intanto diversi bisogna dire cosa sono, il numero di diversi è limitatissimo,
molto meno di una mano.
In un mondo che non credo sia irreale, anzi la televisione lo sta portando
proprio diciamo [N] così a una popolarità che mi sembra che abbia all'estero
e adesso speriamo anche in Italia competizione con le altre forme d'arte.
Si ricordano però anche i suoi rapporti burascosi con certi direttori d'orchestra,
Molinari Pradelli, con Riccardo Mutti?
Probabilmente con Molinari Pradelli ci sono dei rapporti burascosi,
con Riccardo Mutti qui proprio su questo palcoscenico purtroppo ci fu un'edizione
non portata a termine dei Puritani per cui non si può neanche parlare di rapporti,
ma come lei sa ognuno di noi ha una personalità per cui non può andare d'accordo con tutti.
Lei è un fisico che fa scena, sarebbe capace di dimagrire pur di avere un certo ruolo?
In che senso?
Lei vuol chiedermi per esempio che per fare Werther che è un mio sogno,
direi di no, direi che io ho già provato a dimagrire, sono dimagrito, lo farò ancora,
ma non in funzione di un certo ruolo, proprio in funzione di un benessere generale
che viene appunto dalla perdita del peso eccessivo.
Qual è il ruolo più difficile per un tenore?
Per un tenore come me credo che il ruolo più difficile sia i Puritani.
Siamo qui alla Scala, perché alla Scala lei canta per meno?
Io canto per meno alla Scala perché credo che probabilmente tutti lo fanno,
o per lo meno a me lo dicono, ma non mi interessa,
non credo che alla Scala si venga per guadagnare soldi,
si viene per il grande piacere di cantare in questo meraviglioso teatro
che è stato il teatro dei più grandi cantanti, di più grandi direttori di tutti i tempi
ed è l'aria che si respira qui che da sola serve a riempire i nostri polmoni
che ci permettono di cantare, ci facciamo anche pagare,
ma questo è un discorso, come ha detto lei, molto più tranquillo.
Si racconta che lei abbia avuto una esperienza sfortunata come produttore di Lambrusco,
tra il Pavarotti Superstar e lo sfortunato produttore di Lambrusco,
quale è il più autentico?
Ma cosa vuol mai, come sfortuna?
Diciamo che siamo autentici tutti e due, perché Superstar lo dice lei e io lo accetto,
e sfortunato lo dico io perché sono stato sfortunato come produttore di Lambrusco,
ad ognuno il
Veniamino dei loggionisti, venerato in [Em] tutto il mondo dal Covent Garden al Metropolitan,
Von Karajan ha detto [Dm] di lui, è il più [G] grande.
Ci si interroga su di lui, c'è chi lo chiama superstar e chi multinazionale ambulante.
Chi è il vero Pavarotti?
Pavarotti io lo vedo vestito quasi da Rodolfo per la Bohème.
Ricordo che nel 61 si dice che cantò debuttando a Reggio Emilia la Bohème
e cantò senza compenso.
Oggi guadagna diversi milioni a sera, che cosa pensa della lirica?
Le sembra di vivere in un mondo un po' irreale?
Intanto diversi bisogna dire cosa sono, il numero di diversi è limitatissimo,
molto meno di una mano.
In un mondo che non credo sia irreale, anzi la televisione lo sta portando
proprio diciamo [N] così a una popolarità che mi sembra che abbia all'estero
e adesso speriamo anche in Italia competizione con le altre forme d'arte.
Si ricordano però anche i suoi rapporti burascosi con certi direttori d'orchestra,
Molinari Pradelli, con Riccardo Mutti?
Probabilmente con Molinari Pradelli ci sono dei rapporti burascosi,
con Riccardo Mutti qui proprio su questo palcoscenico purtroppo ci fu un'edizione
non portata a termine dei Puritani per cui non si può neanche parlare di rapporti,
ma come lei sa ognuno di noi ha una personalità per cui non può andare d'accordo con tutti.
Lei è un fisico che fa scena, sarebbe capace di dimagrire pur di avere un certo ruolo?
In che senso?
Lei vuol chiedermi per esempio che per fare Werther che è un mio sogno,
direi di no, direi che io ho già provato a dimagrire, sono dimagrito, lo farò ancora,
ma non in funzione di un certo ruolo, proprio in funzione di un benessere generale
che viene appunto dalla perdita del peso eccessivo.
Qual è il ruolo più difficile per un tenore?
Per un tenore come me credo che il ruolo più difficile sia i Puritani.
Siamo qui alla Scala, perché alla Scala lei canta per meno?
Io canto per meno alla Scala perché credo che probabilmente tutti lo fanno,
o per lo meno a me lo dicono, ma non mi interessa,
non credo che alla Scala si venga per guadagnare soldi,
si viene per il grande piacere di cantare in questo meraviglioso teatro
che è stato il teatro dei più grandi cantanti, di più grandi direttori di tutti i tempi
ed è l'aria che si respira qui che da sola serve a riempire i nostri polmoni
che ci permettono di cantare, ci facciamo anche pagare,
ma questo è un discorso, come ha detto lei, molto più tranquillo.
Si racconta che lei abbia avuto una esperienza sfortunata come produttore di Lambrusco,
tra il Pavarotti Superstar e lo sfortunato produttore di Lambrusco,
quale è il più autentico?
Ma cosa vuol mai, come sfortuna?
Diciamo che siamo autentici tutti e due, perché Superstar lo dice lei e io lo accetto,
e sfortunato lo dico io perché sono stato sfortunato come produttore di Lambrusco,
ad ognuno il
Key:
Dm
Eb
C
Ebm
Em
Dm
Eb
C
_ [Eb] _ _ [C] Luciano Pavarotti conclude alla scala [Ebm] le prove della Bohème, diretto [Dm] da Kluiver.
Veniamino dei loggionisti, venerato in [Em] tutto il mondo dal Covent Garden al Metropolitan,
Von Karajan ha detto [Dm] di lui, è il più [G] grande.
Ci si interroga su di lui, c'è chi lo chiama superstar e chi multinazionale ambulante.
Chi è il vero Pavarotti?
Pavarotti io lo vedo vestito quasi da Rodolfo per la Bohème.
_ Ricordo che nel 61 si dice che cantò debuttando a Reggio Emilia la Bohème
e cantò senza compenso.
Oggi guadagna diversi milioni a sera, che cosa pensa della lirica?
Le sembra di vivere in un mondo un po' irreale?
Intanto diversi bisogna dire cosa sono, il numero di diversi è limitatissimo,
molto meno _ di una mano.
In un mondo che non credo sia irreale, anzi la televisione lo sta portando
proprio diciamo [N] così a una popolarità che mi sembra che _ abbia all'estero
e adesso speriamo anche in Italia competizione con le altre forme d'arte.
Si ricordano però anche i suoi rapporti burascosi con certi direttori d'orchestra,
Molinari Pradelli, con Riccardo Mutti?
_ _ Probabilmente con Molinari Pradelli ci sono dei rapporti burascosi,
con Riccardo Mutti qui proprio su questo palcoscenico purtroppo ci fu un'edizione
non portata a termine dei Puritani per cui non si può neanche parlare di rapporti,
ma come lei sa ognuno di noi ha una personalità per cui non può andare d'accordo con tutti.
Lei è un fisico che fa scena, sarebbe capace di dimagrire pur di avere un certo ruolo?
In che senso?
Lei vuol chiedermi per esempio che per fare Werther che è un mio sogno,
_ _ _ direi di no, direi che io ho già provato a dimagrire, sono dimagrito, lo farò ancora,
ma non in funzione di un certo ruolo, proprio in funzione di un benessere generale
che viene appunto dalla perdita del peso eccessivo.
Qual è il ruolo più difficile per un tenore?
Per un tenore come me credo che il ruolo più difficile sia i Puritani.
Siamo qui alla Scala, perché alla Scala lei canta per meno?
_ Io canto per meno alla Scala perché _ _ credo che probabilmente tutti lo fanno,
o per lo meno a me lo dicono, ma non mi interessa,
non credo che alla Scala si venga per guadagnare soldi,
si viene per il grande piacere di cantare in questo meraviglioso teatro
che è stato _ il teatro dei più grandi cantanti, di più grandi direttori di tutti i tempi
ed è _ l'aria che si respira qui che da sola serve a riempire i nostri _ _ polmoni
che _ ci permettono di cantare, ci facciamo anche pagare,
ma questo è un discorso, _ _ come ha detto lei, molto più tranquillo.
Si racconta che lei abbia avuto una esperienza sfortunata come produttore di Lambrusco,
tra il Pavarotti Superstar e lo sfortunato produttore di Lambrusco,
quale è il più autentico?
Ma cosa vuol mai, come sfortuna?
Diciamo che siamo autentici tutti e due, perché _ _ _ Superstar lo dice lei e io lo accetto,
e sfortunato lo dico io perché sono stato sfortunato come produttore di Lambrusco,
ad ognuno il
Veniamino dei loggionisti, venerato in [Em] tutto il mondo dal Covent Garden al Metropolitan,
Von Karajan ha detto [Dm] di lui, è il più [G] grande.
Ci si interroga su di lui, c'è chi lo chiama superstar e chi multinazionale ambulante.
Chi è il vero Pavarotti?
Pavarotti io lo vedo vestito quasi da Rodolfo per la Bohème.
_ Ricordo che nel 61 si dice che cantò debuttando a Reggio Emilia la Bohème
e cantò senza compenso.
Oggi guadagna diversi milioni a sera, che cosa pensa della lirica?
Le sembra di vivere in un mondo un po' irreale?
Intanto diversi bisogna dire cosa sono, il numero di diversi è limitatissimo,
molto meno _ di una mano.
In un mondo che non credo sia irreale, anzi la televisione lo sta portando
proprio diciamo [N] così a una popolarità che mi sembra che _ abbia all'estero
e adesso speriamo anche in Italia competizione con le altre forme d'arte.
Si ricordano però anche i suoi rapporti burascosi con certi direttori d'orchestra,
Molinari Pradelli, con Riccardo Mutti?
_ _ Probabilmente con Molinari Pradelli ci sono dei rapporti burascosi,
con Riccardo Mutti qui proprio su questo palcoscenico purtroppo ci fu un'edizione
non portata a termine dei Puritani per cui non si può neanche parlare di rapporti,
ma come lei sa ognuno di noi ha una personalità per cui non può andare d'accordo con tutti.
Lei è un fisico che fa scena, sarebbe capace di dimagrire pur di avere un certo ruolo?
In che senso?
Lei vuol chiedermi per esempio che per fare Werther che è un mio sogno,
_ _ _ direi di no, direi che io ho già provato a dimagrire, sono dimagrito, lo farò ancora,
ma non in funzione di un certo ruolo, proprio in funzione di un benessere generale
che viene appunto dalla perdita del peso eccessivo.
Qual è il ruolo più difficile per un tenore?
Per un tenore come me credo che il ruolo più difficile sia i Puritani.
Siamo qui alla Scala, perché alla Scala lei canta per meno?
_ Io canto per meno alla Scala perché _ _ credo che probabilmente tutti lo fanno,
o per lo meno a me lo dicono, ma non mi interessa,
non credo che alla Scala si venga per guadagnare soldi,
si viene per il grande piacere di cantare in questo meraviglioso teatro
che è stato _ il teatro dei più grandi cantanti, di più grandi direttori di tutti i tempi
ed è _ l'aria che si respira qui che da sola serve a riempire i nostri _ _ polmoni
che _ ci permettono di cantare, ci facciamo anche pagare,
ma questo è un discorso, _ _ come ha detto lei, molto più tranquillo.
Si racconta che lei abbia avuto una esperienza sfortunata come produttore di Lambrusco,
tra il Pavarotti Superstar e lo sfortunato produttore di Lambrusco,
quale è il più autentico?
Ma cosa vuol mai, come sfortuna?
Diciamo che siamo autentici tutti e due, perché _ _ _ Superstar lo dice lei e io lo accetto,
e sfortunato lo dico io perché sono stato sfortunato come produttore di Lambrusco,
ad ognuno il