La fira ed San làzer (feat. Francesco Guccini) Chords
Tempo:
111.95 bpm
Chords used:
F
C
Bb
Cm
Fm
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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Senta lei sta [C] facendo la [F] gallina, dove crede di essere?
Non siamo negli Stati Uniti d'America, siamo a San Lazzaro di Savana, provincia di Modena.
Ma è una festa caotica professore!
È una festa campestre, c'è una vera differenza tra le due cose.
Antica fiera di prodotti rotototicoli e la canzone che ne consegue, Tenga Mo il tetto,
mi scusi, è tutta un'altra cosa e vedrà che è una canzone che gli antichissimi attivisti
del popolo, con gesti di rampante apotropaicità e iddifallicità.
Vedrà, mi segue, mi segue.
Credo di aver capito, inizio il letto.
[C] [F] [Bb] [F]
[C] [F] [Bb] [F]
[C] [F]
Ha capito com'è il movimento?
La poeticità del tutto.
Vado avanti.
Lei ha portato due pizze ed erano molto buone.
Non erano pizze, pizzoni, piccioni, volatili in colori grigio che una volta venivano consumati,
anche arrosto in salmino umido.
Adesso canto la seconda strofa e poi lei mi spiega cosa canto.
Bravo, vado avanti.
[C] [F]
[C] [F] [Bb] [C]
[F] [Bb] [F]
[C] [F] Ma avevano un mercato, professori, i piccioni?
Un mercato che pare molto vietato, una cosa proibita forse perché il giovine accetta di
scambiare i piccioni con la giovinetta ma si nasconde.
Vanno ascolti.
[C] Spazio di piccioni?
Spazio di piccioni.
Ignizioni di piccioni?
[Cm] Pusher di piccioni.
Ah, accidenti.
[F] La portai dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a
la, a la, a la.
a la, a la, passe dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la.
E qui fanno una danza propiziatoria, probabilmente a questo culto piccionico antichissimo, una
danza in quei tempi, ta, ta, senta.
Ma quante cose c'ha lei.
Su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragon, cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt, su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragón,
cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt.
Ci sarà anche una cosa antica, ma la fa anche
una mia amica, [Fm] benissimo.
Ah, ma è un culto [F] continuato.
Ma c'è un bel culto anche lei, eh.
Ah sì?
La sua amica?
Sì.
E senta, pare se non sbaglio, che arriva un terzo personaggio, me lo racconta.
Adesso controllo il testo.
Uomo lo sa che ha ragione.
C'è una forna brutta, c'è una [C] [F]
forna brutta, c'è [F] una forna brutta,
ma [Bb] non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene.
[Bb] Ma non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene.
Ah, che dolore!
[C]
[F]
La omen.
Omen bene.
Ma vadi pure, professionista.
[C] [F] Siamo qui, che giochiamo alla merla.
[C] [F] Ma la vecchia che se ne ha data.
Che alla merla essi non stanno giocando perché inventò probabilmente lo stesso gioco che aveva lungo praticato,
risponde con sagaccia.
[Bb] [F] [C] [F]
[Bb] Ah, [F] [C] [F]
la merla.
È il gioco del Pecca Bliguel praticamente.
Quasi.
Il Pecca Bliguel, lei lo conosce, professore?
L'ho [C] praticato forse.
I due ombelighi che si incontrano [F] e si dicono chissà che festa al piano 18.
La vecchia parla però quaglie, nella non confonda.
Quaglian vuol dire quaglia macchio di grosse dimensioni.
Pensavo a qualcosa di diverso.
Comunque mi erudisca.
Non erudisco, ma le canterò la prossima etrofa.
Le chiamerei con Leopardi le rimembranze, ovvero la vecchia ricorda quando giovinetta era abituata a danzare al culto piccionico.
Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
[Bb] Non c'è affare di bip [C] sulon, come erano bip, come [F] erano bom.
[Bb] Non c'è affare di [F] bip sulon, come [C] erano bip, come [F] erano bom.
Scusi, professore, sulon, perché ho guardato le vocabolarie.
In lingua direi, e mi perdoni questa, in lingua mi perdoni.
Ah, io le perdono la lingua e anche il temore, professore.
[Cm] Pezzolone, non si sa bene se il pezzolone sia un sacerdote [F] di questo antico culto itifallico che aveva luogo nel Bolognese,
oppure molto più probabilmente un'antica misura, la mano, il braccio, il piede, la perdica e il pezzolone.
Postura era padulla del pezzolone.
A volte poteva anche esserlo.
Da qui da quell'estremo all'abilità, come l'hai facilmente [C] immaginata, ma va davanti e finita.
[F] L'abilità, adesso proprio l'abilità, guardi io non saprei dire le parole in italiano.
L'abilità nel senso di non le apporti.
Ah, ecco sì, penso, sono bravino proprio per l'abilità.
[C] [F]
[C] [F] [Bb]
[F] [C] [F] [Bb]
[F] [C]
[F]
[N]
Non siamo negli Stati Uniti d'America, siamo a San Lazzaro di Savana, provincia di Modena.
Ma è una festa caotica professore!
È una festa campestre, c'è una vera differenza tra le due cose.
Antica fiera di prodotti rotototicoli e la canzone che ne consegue, Tenga Mo il tetto,
mi scusi, è tutta un'altra cosa e vedrà che è una canzone che gli antichissimi attivisti
del popolo, con gesti di rampante apotropaicità e iddifallicità.
Vedrà, mi segue, mi segue.
Credo di aver capito, inizio il letto.
[C] [F] [Bb] [F]
[C] [F] [Bb] [F]
[C] [F]
Ha capito com'è il movimento?
La poeticità del tutto.
Vado avanti.
Lei ha portato due pizze ed erano molto buone.
Non erano pizze, pizzoni, piccioni, volatili in colori grigio che una volta venivano consumati,
anche arrosto in salmino umido.
Adesso canto la seconda strofa e poi lei mi spiega cosa canto.
Bravo, vado avanti.
[C] [F]
[C] [F] [Bb] [C]
[F] [Bb] [F]
[C] [F] Ma avevano un mercato, professori, i piccioni?
Un mercato che pare molto vietato, una cosa proibita forse perché il giovine accetta di
scambiare i piccioni con la giovinetta ma si nasconde.
Vanno ascolti.
[C] Spazio di piccioni?
Spazio di piccioni.
Ignizioni di piccioni?
[Cm] Pusher di piccioni.
Ah, accidenti.
[F] La portai dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a
la, a la, a la.
a la, a la, passe dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la.
E qui fanno una danza propiziatoria, probabilmente a questo culto piccionico antichissimo, una
danza in quei tempi, ta, ta, senta.
Ma quante cose c'ha lei.
Su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragon, cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt, su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragón,
cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt.
Ci sarà anche una cosa antica, ma la fa anche
una mia amica, [Fm] benissimo.
Ah, ma è un culto [F] continuato.
Ma c'è un bel culto anche lei, eh.
Ah sì?
La sua amica?
Sì.
E senta, pare se non sbaglio, che arriva un terzo personaggio, me lo racconta.
Adesso controllo il testo.
Uomo lo sa che ha ragione.
C'è una forna brutta, c'è una [C] [F]
forna brutta, c'è [F] una forna brutta,
ma [Bb] non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene.
[Bb] Ma non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene.
Ah, che dolore!
[C]
[F]
La omen.
Omen bene.
Ma vadi pure, professionista.
[C] [F] Siamo qui, che giochiamo alla merla.
[C] [F] Ma la vecchia che se ne ha data.
Che alla merla essi non stanno giocando perché inventò probabilmente lo stesso gioco che aveva lungo praticato,
risponde con sagaccia.
[Bb] [F] [C] [F]
[Bb] Ah, [F] [C] [F]
la merla.
È il gioco del Pecca Bliguel praticamente.
Quasi.
Il Pecca Bliguel, lei lo conosce, professore?
L'ho [C] praticato forse.
I due ombelighi che si incontrano [F] e si dicono chissà che festa al piano 18.
La vecchia parla però quaglie, nella non confonda.
Quaglian vuol dire quaglia macchio di grosse dimensioni.
Pensavo a qualcosa di diverso.
Comunque mi erudisca.
Non erudisco, ma le canterò la prossima etrofa.
Le chiamerei con Leopardi le rimembranze, ovvero la vecchia ricorda quando giovinetta era abituata a danzare al culto piccionico.
Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
[Bb] Non c'è affare di bip [C] sulon, come erano bip, come [F] erano bom.
[Bb] Non c'è affare di [F] bip sulon, come [C] erano bip, come [F] erano bom.
Scusi, professore, sulon, perché ho guardato le vocabolarie.
In lingua direi, e mi perdoni questa, in lingua mi perdoni.
Ah, io le perdono la lingua e anche il temore, professore.
[Cm] Pezzolone, non si sa bene se il pezzolone sia un sacerdote [F] di questo antico culto itifallico che aveva luogo nel Bolognese,
oppure molto più probabilmente un'antica misura, la mano, il braccio, il piede, la perdica e il pezzolone.
Postura era padulla del pezzolone.
A volte poteva anche esserlo.
Da qui da quell'estremo all'abilità, come l'hai facilmente [C] immaginata, ma va davanti e finita.
[F] L'abilità, adesso proprio l'abilità, guardi io non saprei dire le parole in italiano.
L'abilità nel senso di non le apporti.
Ah, ecco sì, penso, sono bravino proprio per l'abilità.
[C] [F]
[C] [F] [Bb]
[F] [C] [F] [Bb]
[F] [C]
[F]
[N]
Key:
F
C
Bb
Cm
Fm
F
C
Bb
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_ _ _ _ _ _ _ _
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_ Senta lei sta [C] facendo la [F] gallina, dove crede di essere?
Non siamo negli Stati Uniti d'America, siamo a San Lazzaro di Savana, provincia di Modena.
Ma è una festa caotica professore!
È una festa campestre, c'è una vera differenza tra le due cose.
Antica fiera di prodotti rotototicoli e la canzone che ne consegue, Tenga Mo il tetto,
mi scusi, è tutta un'altra cosa e vedrà che è una canzone che gli antichissimi attivisti
del popolo, con gesti di rampante _ apotropaicità e iddifallicità.
Vedrà, mi segue, mi segue.
Credo di aver capito, inizio il letto.
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_ _ _ _ _ _ _ _
_ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _ _ [F] _
_ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _ _ [F] _
_ [C] _ _ [F] _ _ _ _ _
_ _ _ Ha capito com'è il movimento?
La poeticità del tutto.
Vado avanti.
Lei ha portato due pizze ed erano molto buone.
Non erano pizze, pizzoni, piccioni, volatili in colori grigio che una volta venivano consumati,
anche arrosto in salmino umido.
Adesso canto la seconda strofa e poi lei mi spiega cosa canto.
Bravo, vado avanti. _ _ _
_ [C] _ _ [F] _ _ _ _ _
_ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _ _ [C] _
_ _ _ [F] _ _ [Bb] _ _ [F] _
_ [C] _ _ [F] _ Ma _ _ _ _ avevano un mercato, professori, i piccioni?
Un mercato che pare molto vietato, una cosa proibita forse perché il giovine accetta di
scambiare i piccioni con la giovinetta ma si nasconde.
Vanno ascolti.
[C] Spazio di piccioni?
Spazio di piccioni.
Ignizioni di piccioni?
[Cm] Pusher di piccioni.
Ah, accidenti.
[F] _ _ La portai dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a
la, a la, a la.
a la, a la, passe dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la.
E qui fanno una danza propiziatoria, probabilmente a questo culto piccionico antichissimo, una
danza in quei tempi, ta, ta, senta.
Ma quante cose c'ha lei.
Su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragon, cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt, su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragón,
cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt. _ _ _
_ _ _ Ci sarà anche una cosa antica, ma la fa anche
una mia amica, [Fm] benissimo.
Ah, ma è un culto [F] continuato.
Ma c'è un bel culto anche lei, eh.
Ah sì?
La sua amica?
Sì.
E senta, pare se non sbaglio, che arriva un terzo personaggio, me lo racconta.
Adesso controllo il testo.
Uomo lo sa che ha ragione.
C'è una forna brutta, c'è una [C] _ _ [F] _ _
forna brutta, c'è _ [F] una forna brutta,
ma [Bb] non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene.
[Bb] Ma non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene. _
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Ah, che dolore!
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La _ _ omen.
Omen bene. _ _ _ _ _ _ _
Ma _ _ vadi pure, professionista. _
_ _ _ [C] _ _ [F] _ Siamo qui, che giochiamo alla merla.
[C] _ _ [F] Ma la vecchia che se ne ha data.
Che alla merla essi non stanno giocando perché inventò probabilmente lo stesso gioco che aveva lungo praticato,
risponde con sagaccia.
_ [Bb] _ _ [F] _ _ [C] _ _ [F] _
[Bb] Ah, _ [F] _ _ [C] _ _ [F] _
la merla.
È il gioco del Pecca Bliguel praticamente.
Quasi.
Il Pecca Bliguel, lei lo conosce, professore?
L'ho [C] praticato forse.
I due ombelighi che si incontrano [F] e si dicono chissà che festa al piano 18.
_ _ _ _ _ La vecchia parla però quaglie, nella non confonda.
Quaglian vuol dire quaglia macchio di grosse dimensioni.
Pensavo a qualcosa di diverso.
Comunque mi erudisca.
Non erudisco, ma le canterò la prossima etrofa.
Le chiamerei con Leopardi le rimembranze, ovvero la vecchia ricorda quando giovinetta era abituata a danzare al culto piccionico.
_ Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
[Bb] Non c'è affare di bip [C] sulon, come erano bip, come [F] erano bom.
[Bb] Non c'è affare di [F] bip sulon, come [C] erano bip, come [F] erano bom. _ _ _ _
_ _ _ Scusi, professore, sulon, perché ho guardato le vocabolarie.
In lingua direi, e mi perdoni questa, in lingua mi perdoni.
Ah, io le perdono la lingua e anche il temore, professore.
[Cm] Pezzolone, non si sa bene se il pezzolone sia un sacerdote [F] di questo antico culto itifallico che aveva luogo nel Bolognese,
oppure molto più probabilmente un'antica misura, la mano, il braccio, il piede, la perdica e il pezzolone.
Postura era padulla del pezzolone.
A volte poteva anche esserlo.
Da qui da quell'estremo all'abilità, come l'hai facilmente [C] immaginata, ma va davanti e finita.
[F] L'abilità, adesso proprio l'abilità, guardi io non saprei dire le parole in italiano.
L'abilità nel senso di non le apporti.
Ah, ecco sì, penso, sono bravino proprio per l'abilità. _ _ _ _
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_ _ _ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _
_ [F] _ _ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _
_ [F] _ _ [C] _ _ _ _ _
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_ Senta lei sta [C] facendo la [F] gallina, dove crede di essere?
Non siamo negli Stati Uniti d'America, siamo a San Lazzaro di Savana, provincia di Modena.
Ma è una festa caotica professore!
È una festa campestre, c'è una vera differenza tra le due cose.
Antica fiera di prodotti rotototicoli e la canzone che ne consegue, Tenga Mo il tetto,
mi scusi, è tutta un'altra cosa e vedrà che è una canzone che gli antichissimi attivisti
del popolo, con gesti di rampante _ apotropaicità e iddifallicità.
Vedrà, mi segue, mi segue.
Credo di aver capito, inizio il letto.
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_ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _ _ [F] _
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_ _ _ Ha capito com'è il movimento?
La poeticità del tutto.
Vado avanti.
Lei ha portato due pizze ed erano molto buone.
Non erano pizze, pizzoni, piccioni, volatili in colori grigio che una volta venivano consumati,
anche arrosto in salmino umido.
Adesso canto la seconda strofa e poi lei mi spiega cosa canto.
Bravo, vado avanti. _ _ _
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_ [C] _ _ [F] _ _ [Bb] _ _ [C] _
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_ [C] _ _ [F] _ Ma _ _ _ _ avevano un mercato, professori, i piccioni?
Un mercato che pare molto vietato, una cosa proibita forse perché il giovine accetta di
scambiare i piccioni con la giovinetta ma si nasconde.
Vanno ascolti.
[C] Spazio di piccioni?
Spazio di piccioni.
Ignizioni di piccioni?
[Cm] Pusher di piccioni.
Ah, accidenti.
[F] _ _ La portai dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a la, a
la, a la, a la.
a la, a la, passe dentro a una porta, [C] oi li [F] oi la.
E qui fanno una danza propiziatoria, probabilmente a questo culto piccionico antichissimo, una
danza in quei tempi, ta, ta, senta.
Ma quante cose c'ha lei.
Su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragon, cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt, su [Bb] la stanella [F] c'ò il dragón,
cu [C] m'era vì, cu [F] m'era molt. _ _ _
_ _ _ Ci sarà anche una cosa antica, ma la fa anche
una mia amica, [Fm] benissimo.
Ah, ma è un culto [F] continuato.
Ma c'è un bel culto anche lei, eh.
Ah sì?
La sua amica?
Sì.
E senta, pare se non sbaglio, che arriva un terzo personaggio, me lo racconta.
Adesso controllo il testo.
Uomo lo sa che ha ragione.
C'è una forna brutta, c'è una [C] _ _ [F] _ _
forna brutta, c'è _ [F] una forna brutta,
ma [Bb] non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene.
[Bb] Ma non si può fare un [F] sporcaccione come [C] era bene, come [F] era bene. _
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La _ _ omen.
Omen bene. _ _ _ _ _ _ _
Ma _ _ vadi pure, professionista. _
_ _ _ [C] _ _ [F] _ Siamo qui, che giochiamo alla merla.
[C] _ _ [F] Ma la vecchia che se ne ha data.
Che alla merla essi non stanno giocando perché inventò probabilmente lo stesso gioco che aveva lungo praticato,
risponde con sagaccia.
_ [Bb] _ _ [F] _ _ [C] _ _ [F] _
[Bb] Ah, _ [F] _ _ [C] _ _ [F] _
la merla.
È il gioco del Pecca Bliguel praticamente.
Quasi.
Il Pecca Bliguel, lei lo conosce, professore?
L'ho [C] praticato forse.
I due ombelighi che si incontrano [F] e si dicono chissà che festa al piano 18.
_ _ _ _ _ La vecchia parla però quaglie, nella non confonda.
Quaglian vuol dire quaglia macchio di grosse dimensioni.
Pensavo a qualcosa di diverso.
Comunque mi erudisca.
Non erudisco, ma le canterò la prossima etrofa.
Le chiamerei con Leopardi le rimembranze, ovvero la vecchia ricorda quando giovinetta era abituata a danzare al culto piccionico.
_ Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
Anche a me quando era giovinetta, [C] oi li [F] oi la.
[Bb] Non c'è affare di bip [C] sulon, come erano bip, come [F] erano bom.
[Bb] Non c'è affare di [F] bip sulon, come [C] erano bip, come [F] erano bom. _ _ _ _
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In lingua direi, e mi perdoni questa, in lingua mi perdoni.
Ah, io le perdono la lingua e anche il temore, professore.
[Cm] Pezzolone, non si sa bene se il pezzolone sia un sacerdote [F] di questo antico culto itifallico che aveva luogo nel Bolognese,
oppure molto più probabilmente un'antica misura, la mano, il braccio, il piede, la perdica e il pezzolone.
Postura era padulla del pezzolone.
A volte poteva anche esserlo.
Da qui da quell'estremo all'abilità, come l'hai facilmente [C] immaginata, ma va davanti e finita.
[F] L'abilità, adesso proprio l'abilità, guardi io non saprei dire le parole in italiano.
L'abilità nel senso di non le apporti.
Ah, ecco sì, penso, sono bravino proprio per l'abilità. _ _ _ _
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