Chords for Il trattato dei miracoli (Branduardi)
Tempo:
69.525 bpm
Chords used:
D
G
A
C
Em
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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[Em] [D]
[G] [A] [D]
Ville era un bambino, diet era muto, si bottò Francesco e si svegliò cantando.
Giovanni Mancino era in punto di morte, di Francesco chiamò il nome e fu guarito.
Il mendicante Bartolomeo, all'ombra di un doce si era attormentato,
quando si testò che più non camminava, per grazia di Francesco lui fu guarito.
Da povera Sibilla era cieca e triste buon uomo di Fano era leproso,
la bella Ubertina soffriva il mal caduco, nel nome di Francesco furono guariti.
E da Foligno il buon Niccolò, straziato dal dolore che [B] più non [D] sopportava,
si bottò Francesco e col suoi cambe, ed il buon contento a casa fece [A] ritorno.
[D] [A]
[D] Un bambino a cacqua cadde nel fiume, alla vita ritornò che era già morto,
un giovane di sessa travolto da un muro, ma Francesco lo svegliò prima dell'alba.
Maria di Gagliano che aveva sete, trovò una fonte che era prodigiosa,
una donna di Narni che era indemoniata, nel segno della croce fu liberata.
Per Neffe piardeva un gualtiero d'Arezzo, a Francesco fece voto e fu guarito.
Ed un figlio maschio ebbe Giuliana, che di malinconia si consumava.
In terra di Spagna, a San Facondo un grande ciliegio,
si era inaritito, la gente del paese lo fidò Francesco,
e il fiorito a primavera stupiva [A] il mondo.
[D]
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Ville era un bambino, diet era muto, si bottò Francesco e si svegliò cantando.
Giovanni Mancino era in punto di morte, di Francesco chiamò il nome e fu guarito.
Il mendicante Bartolomeo, all'ombra di un doce si era attormentato,
quando si testò che più non camminava, per grazia di Francesco lui fu guarito.
Da povera Sibilla era cieca e triste buon uomo di Fano era leproso,
la bella Ubertina soffriva il mal caduco, nel nome di Francesco furono guariti.
E da Foligno il buon Niccolò, straziato dal dolore che [B] più non [D] sopportava,
si bottò Francesco e col suoi cambe, ed il buon contento a casa fece [A] ritorno.
[D] [A]
[D] Un bambino a cacqua cadde nel fiume, alla vita ritornò che era già morto,
un giovane di sessa travolto da un muro, ma Francesco lo svegliò prima dell'alba.
Maria di Gagliano che aveva sete, trovò una fonte che era prodigiosa,
una donna di Narni che era indemoniata, nel segno della croce fu liberata.
Per Neffe piardeva un gualtiero d'Arezzo, a Francesco fece voto e fu guarito.
Ed un figlio maschio ebbe Giuliana, che di malinconia si consumava.
In terra di Spagna, a San Facondo un grande ciliegio,
si era inaritito, la gente del paese lo fidò Francesco,
e il fiorito a primavera stupiva [A] il mondo.
[D]
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Key:
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_ _ _ Ville era un bambino, diet era muto, si bottò Francesco e si svegliò cantando.
Giovanni Mancino era in punto di morte, di Francesco chiamò il nome e fu guarito.
Il mendicante Bartolomeo, all'ombra di un doce si era attormentato,
quando si testò che più non camminava, per grazia di Francesco lui fu guarito.
Da povera Sibilla era cieca e triste buon uomo di Fano era leproso,
la bella Ubertina soffriva il mal caduco, nel nome di Francesco furono guariti.
E da Foligno il buon Niccolò, straziato dal dolore che [B] più non [D] sopportava,
si bottò Francesco e col suoi cambe, ed il buon contento a casa fece [A] ritorno. _ _ _
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_ _ _ [D] Un bambino a cacqua cadde nel fiume, alla vita ritornò che era già morto,
un giovane di sessa travolto da un muro, ma Francesco lo svegliò prima dell'alba.
Maria di Gagliano che aveva sete, trovò una fonte che era prodigiosa,
una donna di Narni che era indemoniata, nel segno della croce fu liberata.
Per Neffe piardeva un gualtiero d'Arezzo, a Francesco fece voto e fu guarito.
Ed un figlio maschio ebbe Giuliana, che di malinconia si consumava.
In terra di Spagna, a San Facondo un grande ciliegio,
si era inaritito, la gente del paese lo fidò Francesco,
e il fiorito a primavera stupiva [A] il mondo. _ _ _ _
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_ _ _ Ville era un bambino, diet era muto, si bottò Francesco e si svegliò cantando.
Giovanni Mancino era in punto di morte, di Francesco chiamò il nome e fu guarito.
Il mendicante Bartolomeo, all'ombra di un doce si era attormentato,
quando si testò che più non camminava, per grazia di Francesco lui fu guarito.
Da povera Sibilla era cieca e triste buon uomo di Fano era leproso,
la bella Ubertina soffriva il mal caduco, nel nome di Francesco furono guariti.
E da Foligno il buon Niccolò, straziato dal dolore che [B] più non [D] sopportava,
si bottò Francesco e col suoi cambe, ed il buon contento a casa fece [A] ritorno. _ _ _
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_ _ _ [D] Un bambino a cacqua cadde nel fiume, alla vita ritornò che era già morto,
un giovane di sessa travolto da un muro, ma Francesco lo svegliò prima dell'alba.
Maria di Gagliano che aveva sete, trovò una fonte che era prodigiosa,
una donna di Narni che era indemoniata, nel segno della croce fu liberata.
Per Neffe piardeva un gualtiero d'Arezzo, a Francesco fece voto e fu guarito.
Ed un figlio maschio ebbe Giuliana, che di malinconia si consumava.
In terra di Spagna, a San Facondo un grande ciliegio,
si era inaritito, la gente del paese lo fidò Francesco,
e il fiorito a primavera stupiva [A] il mondo. _ _ _ _
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