Chords for Il Pensionato (Remastered 2007)
Tempo:
92.65 bpm
Chords used:
A
Gm
Dm
F
C
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
[D] [F] [Dm]
[A] [Dm] Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
L'odore quasi povero di [A] roba da mangiare.
Lo vedo nella luce e anche io mi ricordo bene
Di lampadina fiocca, quella da trenta candele,
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
[D] Giornali vecchi ed angoli di [Gm] polvere e di odori,
[E] Fra i suoni [C] usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani,
[Gm] Mangiare, [Bb] sgomberare, [Gm] poi lavare [E] piatti [A] e mani.
[Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina,
Aprire la persiana, [A] tirare la tendina,
E mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
Andar piano in pantofole verso il giorno che lo [Dm] aspetta
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia.
[D] Mi dà un piacere assurdo la [Gm] sua antica cortesia,
[C] Buongiorno professore, come [F] sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [E] rimette [A] ancora,
Mi dice [C] cento volte fra la rete dei giardini
[Am] Di [C] una sua gatta morta, [F] di una lite coi vicini
E mi [Gm] racconta piano col suo [Dm] tono un po' sommesso
Di [E] quando lui e Bologna [A] erano più giovani di adesso.
Io ascolto [Dm] e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
A tutti i volti visti [E] dalla [A] lampadina antica,
A quello odore solito di polvere e di muffa,
A tutte le minestre riscaldate sulla [Dm] stufa,
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo.
Ma [D] come da quel posto [Gm] si può mai vedere il mondo
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri,
A [Gm] come [Bb] anche la storia sia [E] passata [A] fra quei muri.
Io [Dm] ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
La vita come fatta e come uno la gestisce
E i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
Le scelte, i cambiamenti, il fatto, le necessità
E ancora mi domando se sia stato mai felice,
Se [D] un dubbio l'ebbe mai, [G] se solo oggi [Gm] si assopisce,
[C] Se un dubbio l'abbio avuto [F] poche volte oppure spesso,
[Gm] Se è stato sufficiente [Ab]
sopravvivere a se [A] stesso.
Ma poi mi [C] accorgo che [F] probabilmente soluntarlo
Di uno che ha tanto tempo [F] ed anche il lusso di sprecarlo
[Gm] Non posso, non so, dir [A] per niente se peggiore sia
A [E] conti fatti la sua [A]
solitudine o la mia.
[Dm] Diremo forse un giorno, ma se stava così bene
Avrà il marmo con l'angelo che spezza [A] le catene
I soldi risparmiati un po' perché non si sa mai
Un po' per abitudine e son sempre pronti i [Dm] guai
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti
[D] Piacere mio son lieto [Gm] e ravate i suoi parenti
E [C] a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena
[Gm] Soltanto un [A]'impressione che ricorderemo [Dm] appena.
[A] [Dm] Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
L'odore quasi povero di [A] roba da mangiare.
Lo vedo nella luce e anche io mi ricordo bene
Di lampadina fiocca, quella da trenta candele,
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
[D] Giornali vecchi ed angoli di [Gm] polvere e di odori,
[E] Fra i suoni [C] usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani,
[Gm] Mangiare, [Bb] sgomberare, [Gm] poi lavare [E] piatti [A] e mani.
[Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina,
Aprire la persiana, [A] tirare la tendina,
E mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
Andar piano in pantofole verso il giorno che lo [Dm] aspetta
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia.
[D] Mi dà un piacere assurdo la [Gm] sua antica cortesia,
[C] Buongiorno professore, come [F] sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [E] rimette [A] ancora,
Mi dice [C] cento volte fra la rete dei giardini
[Am] Di [C] una sua gatta morta, [F] di una lite coi vicini
E mi [Gm] racconta piano col suo [Dm] tono un po' sommesso
Di [E] quando lui e Bologna [A] erano più giovani di adesso.
Io ascolto [Dm] e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
A tutti i volti visti [E] dalla [A] lampadina antica,
A quello odore solito di polvere e di muffa,
A tutte le minestre riscaldate sulla [Dm] stufa,
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo.
Ma [D] come da quel posto [Gm] si può mai vedere il mondo
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri,
A [Gm] come [Bb] anche la storia sia [E] passata [A] fra quei muri.
Io [Dm] ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
La vita come fatta e come uno la gestisce
E i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
Le scelte, i cambiamenti, il fatto, le necessità
E ancora mi domando se sia stato mai felice,
Se [D] un dubbio l'ebbe mai, [G] se solo oggi [Gm] si assopisce,
[C] Se un dubbio l'abbio avuto [F] poche volte oppure spesso,
[Gm] Se è stato sufficiente [Ab]
sopravvivere a se [A] stesso.
Ma poi mi [C] accorgo che [F] probabilmente soluntarlo
Di uno che ha tanto tempo [F] ed anche il lusso di sprecarlo
[Gm] Non posso, non so, dir [A] per niente se peggiore sia
A [E] conti fatti la sua [A]
solitudine o la mia.
[Dm] Diremo forse un giorno, ma se stava così bene
Avrà il marmo con l'angelo che spezza [A] le catene
I soldi risparmiati un po' perché non si sa mai
Un po' per abitudine e son sempre pronti i [Dm] guai
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti
[D] Piacere mio son lieto [Gm] e ravate i suoi parenti
E [C] a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena
[Gm] Soltanto un [A]'impressione che ricorderemo [Dm] appena.
Key:
A
Gm
Dm
F
C
A
Gm
Dm
_ _ _ _ [D] _ [F] _ _ [Dm] _
_ [A] _ _ [Dm] _ _ _ Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
L'odore quasi povero di [A] roba da mangiare.
Lo vedo nella luce e anche io mi ricordo bene
Di lampadina fiocca, quella da trenta candele,
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
[D] Giornali vecchi ed angoli di [Gm] polvere e di odori,
[E] Fra i suoni [C] usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani,
[Gm] Mangiare, [Bb] sgomberare, [Gm] poi lavare [E] piatti [A] e mani.
_ [Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina,
Aprire la persiana, [A] tirare la tendina,
E mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
Andar piano in pantofole verso il giorno che lo [Dm] aspetta
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia.
[D] Mi dà un piacere assurdo la [Gm] sua antica cortesia,
[C] Buongiorno professore, come [F] sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [E] rimette [A] ancora,
_ Mi dice [C] cento volte fra la rete dei giardini
[Am] Di [C] una sua gatta morta, [F] di una lite coi vicini
E mi [Gm] racconta piano col suo [Dm] tono un po' sommesso
Di [E] quando lui e Bologna [A] erano più giovani di adesso.
_ Io ascolto [Dm] e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
A tutti i volti visti [E] dalla [A] lampadina antica,
A quello odore solito di polvere e di muffa,
A tutte le minestre riscaldate sulla [Dm] stufa,
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo.
Ma [D] come da quel posto [Gm] si può mai vedere il mondo
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri,
A [Gm] come [Bb] anche la storia sia [E] passata [A] fra quei muri.
Io _ [Dm] ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
La vita come fatta e come uno la gestisce
E i mille modi e i tempi, poi le _ possibilità,
Le scelte, i cambiamenti, il fatto, le necessità
E ancora mi domando se sia stato mai felice,
Se [D] un dubbio l'ebbe mai, [G] se solo oggi [Gm] si assopisce,
[C] Se un dubbio l'abbio avuto [F] poche volte oppure spesso,
[Gm] Se è stato sufficiente [Ab]
sopravvivere a se [A] stesso.
Ma poi mi [C] accorgo che [F] probabilmente soluntarlo
Di uno che ha tanto tempo [F] ed anche il lusso di sprecarlo
[Gm] Non posso, non so, dir [A] per niente se peggiore sia
A [E] conti fatti la sua [A]
solitudine o la mia.
_ _ _ [Dm] Diremo forse un giorno, ma se stava così bene
Avrà il marmo con l'angelo che spezza [A] le catene
I soldi risparmiati un po' perché non si sa mai
Un po' per abitudine e son sempre pronti i [Dm] guai
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti
[D] Piacere mio son lieto [Gm] e ravate i suoi parenti
E [C] a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena
[Gm] Soltanto un _ [A]'impressione che ricorderemo [Dm] appena. _ _ _ _
_ [A] _ _ [Dm] _ _ _ Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
L'odore quasi povero di [A] roba da mangiare.
Lo vedo nella luce e anche io mi ricordo bene
Di lampadina fiocca, quella da trenta candele,
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
[D] Giornali vecchi ed angoli di [Gm] polvere e di odori,
[E] Fra i suoni [C] usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani,
[Gm] Mangiare, [Bb] sgomberare, [Gm] poi lavare [E] piatti [A] e mani.
_ [Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina,
Aprire la persiana, [A] tirare la tendina,
E mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
Andar piano in pantofole verso il giorno che lo [Dm] aspetta
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia.
[D] Mi dà un piacere assurdo la [Gm] sua antica cortesia,
[C] Buongiorno professore, come [F] sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [E] rimette [A] ancora,
_ Mi dice [C] cento volte fra la rete dei giardini
[Am] Di [C] una sua gatta morta, [F] di una lite coi vicini
E mi [Gm] racconta piano col suo [Dm] tono un po' sommesso
Di [E] quando lui e Bologna [A] erano più giovani di adesso.
_ Io ascolto [Dm] e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
A tutti i volti visti [E] dalla [A] lampadina antica,
A quello odore solito di polvere e di muffa,
A tutte le minestre riscaldate sulla [Dm] stufa,
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo.
Ma [D] come da quel posto [Gm] si può mai vedere il mondo
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri,
A [Gm] come [Bb] anche la storia sia [E] passata [A] fra quei muri.
Io _ [Dm] ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
La vita come fatta e come uno la gestisce
E i mille modi e i tempi, poi le _ possibilità,
Le scelte, i cambiamenti, il fatto, le necessità
E ancora mi domando se sia stato mai felice,
Se [D] un dubbio l'ebbe mai, [G] se solo oggi [Gm] si assopisce,
[C] Se un dubbio l'abbio avuto [F] poche volte oppure spesso,
[Gm] Se è stato sufficiente [Ab]
sopravvivere a se [A] stesso.
Ma poi mi [C] accorgo che [F] probabilmente soluntarlo
Di uno che ha tanto tempo [F] ed anche il lusso di sprecarlo
[Gm] Non posso, non so, dir [A] per niente se peggiore sia
A [E] conti fatti la sua [A]
solitudine o la mia.
_ _ _ [Dm] Diremo forse un giorno, ma se stava così bene
Avrà il marmo con l'angelo che spezza [A] le catene
I soldi risparmiati un po' perché non si sa mai
Un po' per abitudine e son sempre pronti i [Dm] guai
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti
[D] Piacere mio son lieto [Gm] e ravate i suoi parenti
E [C] a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena
[Gm] Soltanto un _ [A]'impressione che ricorderemo [Dm] appena. _ _ _ _