Chords for Bruno Lauzi - Genova per noi - Live @RSI 1978
Tempo:
71.55 bpm
Chords used:
E
B
A
Ab
Am
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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[E] Siamo arrivati anche al finale di questo nostro incontro con una canzone straordinaria che
può sembrare non c'entri niente con [Abm] queste storie d'amore di uomo-donna, ma dato che
diceva Oscar Wilde, l [N]'amore è innamorarsi, è esagerare le differenze tra una persona
e tutte le altre.
Evidente che quando si arriva ad una certa età le esagerazioni [G] non si fanno
più e allora ci si placa, però c'è un tipo di amore che non si perde [Ab] mai per tutta la
vita e in genere è quello per la propria terra.
Questa è una canzone dedicata alla
mia città, è una canzone che si chiama Genova per noi e l'ha scritta lo stesso autore di
Onda Suona, che non è di Genova, ma come tutti i piemontesi ha questo enorme amore per
il mare, per quel mare che il Piemonte non ha e che sente come una mancanza molto grossa.
Cesare Pavese ha scritto dei racconti stupendi delle andate al mare e io ho cantato questa
canzone, l'ho presa come mia, perché per i miei poveri concittadini che sono così
maltrattati.
È vero che sono due anni o tre che vi vanno in giro a dire che i genovesi
si fanno seppellire con la testa di fuori per risparmiare la fotografia della lapide,
ve l'hanno già [G] detto?
Non è vero!
Non è vero!
Sono andato a controllare di persona,
ci sono stati in tutto tre casi.
Ora non si può per una testa qui, una testa lì, insomma
accusare tutta quanta una città.
[Ab] No, i genovesi sono prudenti, sanno quello che fanno.
Dice
morto il signor Parodi, avrà avuto il suo interesse, basta, ci sono delle cose precise.
Io so di quattro genovesi, alpinisti che si erano persi in una tormenta e dopo cinque
giorni una pattuglia della Croce Rossa arriva alla baita dove loro si erano rifugiati, bussa
e questi dentro, semi congelati, semi mori, [N] fanno chi è?
Croce Rossa, abbiamo già dato!
[E] A questo punto poi c'è un'altra ragione per cui ho scelto questa canzone, c'è questo ritmo
che è eccezionale perché voi che ormai siete abituati alle musiche di discoteca vi rendete
conto che quando si sente un ritmo così travolgente uno non riesce a stare seduto,
gli viene da sdraiarsi.
Io volevo diventare il Barry White italiano con questa canzone e i miei
amici avrebbero dovuto diventare Ike and Tina Turner e invece sono Sergio e Riccardo.
No,
cerchiamo di mantenere le distanze che dovete applaudire più me che loro.
Allora, lui è sempre
più sfortunato, è triste.
Bravo Riccardo!
Io ho bisogno di una cosa qua, anche qua una
collaborazione perché questo ritmo avrete notato che è talmente travolgente che non
si sente più.
Io ho fatto uno spettacolo che è durato fino alle 4 di notte e tutti
quanti bis bis bis, poi ho scoperto che erano tutti alluvionati, non sapevano dove andare.
Ma se voi invece avete fretta e volete che questo spettacolo finisca,
è bene che qualcuno mi dia il via, se no il pezzo non comincia.
Con quella faccia un po' [B] così, con quell'espressione un po' [E] così,
che abbiamo noi prima di andare a [A] Genova, che ben [Am] sicuri mai non siamo,
che quel [E] posto dove andiamo non [B] ci indiotta e non torniamo [E] più.
Eppur parenti siamo un po'
di [B] quella gente che c'è lì, che [E] in fondo in fondo è come noi, [A] selvatica, [Am] ma che paura che ci fa,
[E] quel mare scuro che si muove [B] anche di notte, non sta [E] fermo mai.
Genova per noi,
che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte,
e la terrestre e [B] pioggia che ci bagna.
[E] Genova dicevo, è un [A]'idea come un'altra.
[E]
[B] [E] Ma con quella faccia un po' così, con quell'espressione un po' così,
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova, [Am] ed ogni volta l'annusiamo,
[E] circospetti ci muoviamo, [B] un po' randarsi [E] ritorniamo noi.
Macaia, scimmia di luce e di follia, boschia pesci, Africa sonno, [A] nausea, [E] fantasia.
E [A] intanto nell'ombra dei loro [E] armadi, [B] tengono lini e [E] vecchie lavande,
lasciaci tornare ai nostri temporali.
Genova, [B] ai giorni [E] tutti uguali,
in un [Dbm]'immobile campagna, con [Ab] la pioggia che ci bagna,
[Dbm] e i gamberoni rossi [Eb] sono un sogno, [Gb] e il sole è un lampo giallo [B] al parabris.
[E] Con quella faccia un po' così, con [B] l'espressione un po' così,
[E] che abbiamo noi, che abbiamo visto [A] Genova.
[E] [B] [E]
[B] [E]
[A] [E] [B]
[E] Grazie signori [Em] Sergio, Riccardo e Bruno, [N] e arrivederci.
può sembrare non c'entri niente con [Abm] queste storie d'amore di uomo-donna, ma dato che
diceva Oscar Wilde, l [N]'amore è innamorarsi, è esagerare le differenze tra una persona
e tutte le altre.
Evidente che quando si arriva ad una certa età le esagerazioni [G] non si fanno
più e allora ci si placa, però c'è un tipo di amore che non si perde [Ab] mai per tutta la
vita e in genere è quello per la propria terra.
Questa è una canzone dedicata alla
mia città, è una canzone che si chiama Genova per noi e l'ha scritta lo stesso autore di
Onda Suona, che non è di Genova, ma come tutti i piemontesi ha questo enorme amore per
il mare, per quel mare che il Piemonte non ha e che sente come una mancanza molto grossa.
Cesare Pavese ha scritto dei racconti stupendi delle andate al mare e io ho cantato questa
canzone, l'ho presa come mia, perché per i miei poveri concittadini che sono così
maltrattati.
È vero che sono due anni o tre che vi vanno in giro a dire che i genovesi
si fanno seppellire con la testa di fuori per risparmiare la fotografia della lapide,
ve l'hanno già [G] detto?
Non è vero!
Non è vero!
Sono andato a controllare di persona,
ci sono stati in tutto tre casi.
Ora non si può per una testa qui, una testa lì, insomma
accusare tutta quanta una città.
[Ab] No, i genovesi sono prudenti, sanno quello che fanno.
Dice
morto il signor Parodi, avrà avuto il suo interesse, basta, ci sono delle cose precise.
Io so di quattro genovesi, alpinisti che si erano persi in una tormenta e dopo cinque
giorni una pattuglia della Croce Rossa arriva alla baita dove loro si erano rifugiati, bussa
e questi dentro, semi congelati, semi mori, [N] fanno chi è?
Croce Rossa, abbiamo già dato!
[E] A questo punto poi c'è un'altra ragione per cui ho scelto questa canzone, c'è questo ritmo
che è eccezionale perché voi che ormai siete abituati alle musiche di discoteca vi rendete
conto che quando si sente un ritmo così travolgente uno non riesce a stare seduto,
gli viene da sdraiarsi.
Io volevo diventare il Barry White italiano con questa canzone e i miei
amici avrebbero dovuto diventare Ike and Tina Turner e invece sono Sergio e Riccardo.
No,
cerchiamo di mantenere le distanze che dovete applaudire più me che loro.
Allora, lui è sempre
più sfortunato, è triste.
Bravo Riccardo!
Io ho bisogno di una cosa qua, anche qua una
collaborazione perché questo ritmo avrete notato che è talmente travolgente che non
si sente più.
Io ho fatto uno spettacolo che è durato fino alle 4 di notte e tutti
quanti bis bis bis, poi ho scoperto che erano tutti alluvionati, non sapevano dove andare.
Ma se voi invece avete fretta e volete che questo spettacolo finisca,
è bene che qualcuno mi dia il via, se no il pezzo non comincia.
Con quella faccia un po' [B] così, con quell'espressione un po' [E] così,
che abbiamo noi prima di andare a [A] Genova, che ben [Am] sicuri mai non siamo,
che quel [E] posto dove andiamo non [B] ci indiotta e non torniamo [E] più.
Eppur parenti siamo un po'
di [B] quella gente che c'è lì, che [E] in fondo in fondo è come noi, [A] selvatica, [Am] ma che paura che ci fa,
[E] quel mare scuro che si muove [B] anche di notte, non sta [E] fermo mai.
Genova per noi,
che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte,
e la terrestre e [B] pioggia che ci bagna.
[E] Genova dicevo, è un [A]'idea come un'altra.
[E]
[B] [E] Ma con quella faccia un po' così, con quell'espressione un po' così,
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova, [Am] ed ogni volta l'annusiamo,
[E] circospetti ci muoviamo, [B] un po' randarsi [E] ritorniamo noi.
Macaia, scimmia di luce e di follia, boschia pesci, Africa sonno, [A] nausea, [E] fantasia.
E [A] intanto nell'ombra dei loro [E] armadi, [B] tengono lini e [E] vecchie lavande,
lasciaci tornare ai nostri temporali.
Genova, [B] ai giorni [E] tutti uguali,
in un [Dbm]'immobile campagna, con [Ab] la pioggia che ci bagna,
[Dbm] e i gamberoni rossi [Eb] sono un sogno, [Gb] e il sole è un lampo giallo [B] al parabris.
[E] Con quella faccia un po' così, con [B] l'espressione un po' così,
[E] che abbiamo noi, che abbiamo visto [A] Genova.
[E] [B] [E]
[B] [E]
[A] [E] [B]
[E] Grazie signori [Em] Sergio, Riccardo e Bruno, [N] e arrivederci.
Key:
E
B
A
Ab
Am
E
B
A
[E] _ _ Siamo arrivati anche al finale di questo nostro incontro con una canzone straordinaria che
può sembrare non c'entri niente con [Abm] queste storie d'amore di uomo-donna, ma dato che
diceva Oscar Wilde, l [N]'amore è innamorarsi, è esagerare le differenze tra una persona
e tutte le altre.
Evidente che quando si arriva ad una certa età le esagerazioni [G] non si fanno
più e allora ci si placa, però c'è un tipo di amore che non si perde [Ab] mai per tutta la
vita e in genere è quello per la propria terra.
Questa è una canzone dedicata alla
mia città, è una canzone che si chiama Genova per noi e l'ha scritta lo stesso autore di
Onda Suona, che non è di Genova, ma come tutti i piemontesi ha questo enorme amore per
il mare, per quel mare che il Piemonte non ha e che sente come una mancanza molto grossa.
Cesare Pavese ha scritto dei racconti stupendi delle andate al mare e io ho cantato questa
canzone, l'ho presa come mia, perché _ per i miei poveri concittadini che sono così
maltrattati.
È vero che sono due anni o tre che vi vanno in giro a dire che i genovesi
si fanno seppellire con la testa di fuori per risparmiare la fotografia della lapide,
ve l'hanno già [G] detto?
Non è vero!
Non _ è vero!
Sono andato a controllare di persona,
ci sono stati in tutto tre casi.
Ora non si può per una testa qui, una testa lì, insomma
accusare tutta quanta una città.
[Ab] No, i genovesi sono prudenti, sanno quello che fanno.
Dice
morto il signor Parodi, avrà avuto il suo interesse, basta, ci sono delle cose precise.
Io so di quattro genovesi, alpinisti che si erano persi in una tormenta e dopo cinque
giorni una pattuglia della Croce Rossa arriva alla baita dove loro si erano rifugiati, bussa
e questi dentro, semi congelati, semi mori, [N] fanno chi è?
Croce Rossa, abbiamo già dato! _ _ _ _ _ _
[E] A questo punto poi c'è un'altra ragione per cui ho scelto questa canzone, c'è questo ritmo
che è eccezionale perché voi che ormai siete abituati alle musiche di discoteca vi rendete
conto che quando si sente un ritmo così travolgente uno non riesce a stare seduto,
gli viene da sdraiarsi. _
Io volevo diventare il Barry White italiano con questa canzone e i miei
amici avrebbero dovuto diventare Ike and Tina Turner e invece sono Sergio e Riccardo. _ _ _ _ _ _ _
_ _ No,
cerchiamo di mantenere le distanze che dovete applaudire più me che loro.
_ _ _ _ Allora, _ lui è sempre
più sfortunato, è triste.
Bravo Riccardo!
_ _ Io ho bisogno di una cosa qua, anche qua una
collaborazione perché questo ritmo avrete notato che è talmente travolgente che _ _ non
si sente più.
Io ho fatto uno spettacolo che è durato fino alle 4 di notte e tutti
quanti bis bis bis, poi ho scoperto che erano tutti alluvionati, non sapevano dove andare.
Ma se voi invece avete fretta e volete che questo spettacolo finisca,
è bene che qualcuno mi dia il via, se no il pezzo non comincia.
Con quella faccia un po' [B] così, con quell'espressione un po' [E] così,
che abbiamo noi prima di andare a [A] Genova, che ben [Am] sicuri mai non siamo,
che quel [E] posto dove andiamo non [B] ci indiotta e non torniamo [E] più.
Eppur parenti siamo un po'
di [B] quella gente che c'è lì, che [E] in fondo in fondo è come noi, [A] selvatica, [Am] ma che paura che ci fa,
[E] quel mare scuro che si muove [B] anche di notte, non sta [E] fermo mai.
_ _ Genova per noi,
che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte,
e la terrestre e [B] pioggia che ci bagna.
_ _ [E] Genova dicevo, è un [A]'idea come un'altra.
_ _ [E] _ _ _
[B] _ _ [E] _ _ Ma con quella faccia un po' così, con quell'espressione un po' così,
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova, [Am] ed ogni volta l'annusiamo,
[E] circospetti ci muoviamo, [B] un po' randarsi [E] ritorniamo noi. _ _
_ Macaia, scimmia di luce e di follia, boschia pesci, Africa sonno, [A] nausea, [E] fantasia.
E [A] intanto nell'ombra dei loro [E] armadi, _ _ [B] tengono lini e [E] vecchie lavande,
_ _ _ lasciaci tornare ai nostri temporali.
_ _ Genova, [B] ai giorni [E] tutti uguali,
in un [Dbm]'immobile campagna, con [Ab] la pioggia che ci bagna,
[Dbm] e i gamberoni rossi [Eb] sono un sogno, [Gb] e il sole è un lampo giallo [B] al parabris.
[E] Con quella faccia un po' così, con [B] l'espressione un po' così,
[E] che abbiamo noi, che abbiamo visto [A] Genova.
_ _ [E] _ _ [B] _ _ [E] _ _
_ _ _ [B] _ _ [E] _ _ _
[A] _ _ _ [E] _ _ _ [B] _ _
[E] _ Grazie signori [Em] Sergio, Riccardo e Bruno, [N] e arrivederci. _
può sembrare non c'entri niente con [Abm] queste storie d'amore di uomo-donna, ma dato che
diceva Oscar Wilde, l [N]'amore è innamorarsi, è esagerare le differenze tra una persona
e tutte le altre.
Evidente che quando si arriva ad una certa età le esagerazioni [G] non si fanno
più e allora ci si placa, però c'è un tipo di amore che non si perde [Ab] mai per tutta la
vita e in genere è quello per la propria terra.
Questa è una canzone dedicata alla
mia città, è una canzone che si chiama Genova per noi e l'ha scritta lo stesso autore di
Onda Suona, che non è di Genova, ma come tutti i piemontesi ha questo enorme amore per
il mare, per quel mare che il Piemonte non ha e che sente come una mancanza molto grossa.
Cesare Pavese ha scritto dei racconti stupendi delle andate al mare e io ho cantato questa
canzone, l'ho presa come mia, perché _ per i miei poveri concittadini che sono così
maltrattati.
È vero che sono due anni o tre che vi vanno in giro a dire che i genovesi
si fanno seppellire con la testa di fuori per risparmiare la fotografia della lapide,
ve l'hanno già [G] detto?
Non è vero!
Non _ è vero!
Sono andato a controllare di persona,
ci sono stati in tutto tre casi.
Ora non si può per una testa qui, una testa lì, insomma
accusare tutta quanta una città.
[Ab] No, i genovesi sono prudenti, sanno quello che fanno.
Dice
morto il signor Parodi, avrà avuto il suo interesse, basta, ci sono delle cose precise.
Io so di quattro genovesi, alpinisti che si erano persi in una tormenta e dopo cinque
giorni una pattuglia della Croce Rossa arriva alla baita dove loro si erano rifugiati, bussa
e questi dentro, semi congelati, semi mori, [N] fanno chi è?
Croce Rossa, abbiamo già dato! _ _ _ _ _ _
[E] A questo punto poi c'è un'altra ragione per cui ho scelto questa canzone, c'è questo ritmo
che è eccezionale perché voi che ormai siete abituati alle musiche di discoteca vi rendete
conto che quando si sente un ritmo così travolgente uno non riesce a stare seduto,
gli viene da sdraiarsi. _
Io volevo diventare il Barry White italiano con questa canzone e i miei
amici avrebbero dovuto diventare Ike and Tina Turner e invece sono Sergio e Riccardo. _ _ _ _ _ _ _
_ _ No,
cerchiamo di mantenere le distanze che dovete applaudire più me che loro.
_ _ _ _ Allora, _ lui è sempre
più sfortunato, è triste.
Bravo Riccardo!
_ _ Io ho bisogno di una cosa qua, anche qua una
collaborazione perché questo ritmo avrete notato che è talmente travolgente che _ _ non
si sente più.
Io ho fatto uno spettacolo che è durato fino alle 4 di notte e tutti
quanti bis bis bis, poi ho scoperto che erano tutti alluvionati, non sapevano dove andare.
Ma se voi invece avete fretta e volete che questo spettacolo finisca,
è bene che qualcuno mi dia il via, se no il pezzo non comincia.
Con quella faccia un po' [B] così, con quell'espressione un po' [E] così,
che abbiamo noi prima di andare a [A] Genova, che ben [Am] sicuri mai non siamo,
che quel [E] posto dove andiamo non [B] ci indiotta e non torniamo [E] più.
Eppur parenti siamo un po'
di [B] quella gente che c'è lì, che [E] in fondo in fondo è come noi, [A] selvatica, [Am] ma che paura che ci fa,
[E] quel mare scuro che si muove [B] anche di notte, non sta [E] fermo mai.
_ _ Genova per noi,
che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte,
e la terrestre e [B] pioggia che ci bagna.
_ _ [E] Genova dicevo, è un [A]'idea come un'altra.
_ _ [E] _ _ _
[B] _ _ [E] _ _ Ma con quella faccia un po' così, con quell'espressione un po' così,
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova, [Am] ed ogni volta l'annusiamo,
[E] circospetti ci muoviamo, [B] un po' randarsi [E] ritorniamo noi. _ _
_ Macaia, scimmia di luce e di follia, boschia pesci, Africa sonno, [A] nausea, [E] fantasia.
E [A] intanto nell'ombra dei loro [E] armadi, _ _ [B] tengono lini e [E] vecchie lavande,
_ _ _ lasciaci tornare ai nostri temporali.
_ _ Genova, [B] ai giorni [E] tutti uguali,
in un [Dbm]'immobile campagna, con [Ab] la pioggia che ci bagna,
[Dbm] e i gamberoni rossi [Eb] sono un sogno, [Gb] e il sole è un lampo giallo [B] al parabris.
[E] Con quella faccia un po' così, con [B] l'espressione un po' così,
[E] che abbiamo noi, che abbiamo visto [A] Genova.
_ _ [E] _ _ [B] _ _ [E] _ _
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[A] _ _ _ [E] _ _ _ [B] _ _
[E] _ Grazie signori [Em] Sergio, Riccardo e Bruno, [N] e arrivederci. _