Chords for Angelo Branduardi - Confessioni Di Un Malandrino (Live @Antwerpen)
Tempo:
153.35 bpm
Chords used:
Em
G
E
D
B
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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[N]
[Em] [G] [B]
[Em]
Ti piace spettinato camminare [E]
col capo [G] sulle spalle come un lume,
[A]
così mi diverto a rischiarare il vostro [G] tullo senza [Em] piume.
[G] Mi piace che mi [D] grandini sul [Em] viso la fitta [Bm] sassaiola dell'ingiuria,
e a [E] quanto solo per sentirmi vivo il guscio della mia capiglia [Em] dura.
Ed in mente mi torna quello stagno che le canne il muschiono [E] sommerso,
ed i miei che non [B] sanno di avere un figlio che [Em] compone versi.
Ma mi [D] vogliono bene come ai [Em] campi, alla pelle e dalla [Bm] pioggia di stagione,
[E]
raro sarà che chi mi offende scampi dalle punte del [Em] forcone.
[E]
Poveri [Am] genitori [D] contadini, certo siete [G] invecchiati e ancora temete,
[B]
il signore [Em] del cielo e gli acquitrini, [C]
genitori che mai [B] non capirete,
[E] che oggi il vostro [Am] figliuole è [D] diventato il primo fra i [G] poeti del [B] paese.
Ed ora in [Em] scarpe [C] verniciate e col cilindro in testa [Em] mi cammina,
[B] [Em]
ma sopravvive in lui la forenesia di un vecchio mariuolo di campagna,
e ad ogni insegna di macelleria la [D] vacca s'inchina a [Em] sua compagna.
[G] E quando [D] incontro un vetturino [Em] gli torna in mente il suo [Bm] concio natale,
[E] e [A] vorrebbe la coda del ronzino leggere come strasci col [Em] zia.
Voglio bene alla patria, benché afflitta di [G] tronchi [Em] rugginosi,
ma è caro il grugno sporco dei suini e i rospi [D] all'ombra [Em]
sospirosi.
[G] Sono un malato [D] di infanzia e di ricordi [Em] e di freschi [Bm]
crepuscoli d'aprile,
sembra quasi [G] che lacero se curvi per riscaldarsi e poi [E] dormire.
Dal nido di [Am] quell'albero le uova [D] per rubare [G] il salivo fino in [B] cima,
ma sarà la [Em] sua chioma sempre nuova [C] e dura la sua [B] scorza come prima.
[E] E tu mio [Am] caro amico vecchio cane, [D] fiocco [G] cieco che ha reso la vecchiaia,
[B] e giri a coda [Em] bassa nel cortile [B] ignaro delle porte dei [Am] granai.
[Em]
[D] [Em] E sono cari i miei [G] furti di monello, [Em]
quando rubavo [G] in casa un po' di [E] pane,
e si mangiava come due fratelli una bricciola l'uo ed un [Em] alcane.
[G] Io non sono [D] cambiato, [E] il cuore di [Bm] pensieri sono gli stessi,
[E]
sul tappeto magnifico dei versi voglio dirvi qualcosa che [Em] vi tocchi.
La [E] notte è la falce della luna, si chieta [G] mentre l'aria si [B] fa bruna,
dalla [A] finestra mia voglio [E] gridare contro il disco della [Em] luna.
[G] La notte è [D] così tersa, [Em] cui forse anche [Bm] morire non fa male,
[Em] che importa se il mio spirito è perverso e dal mio dorso [D] penzola un [Em] fanale.
[E] O Pegaso decrepito e [Am] bonario, [D] il tuo [G] galoppo è ora senza [B] scopo,
giussi come un [Em] maestro [C] solitario e non canto e non celebro [B] che i topi.
[E] Dalla mia [A] testa come [Am] uva matura, [D]
gocciola il [G] follevino del lechiome,
[B]
voglio essere [Em] una gialla velatura, [C] gonfia verso un paese [B] senza
[Em] nuove.
O Pegaso decrepito e bonario, il tuo galoppo è ora senza scopo,
[B] [Em] [D]
[E]
[Em] [G] [B]
[Em]
Ti piace spettinato camminare [E]
col capo [G] sulle spalle come un lume,
[A]
così mi diverto a rischiarare il vostro [G] tullo senza [Em] piume.
[G] Mi piace che mi [D] grandini sul [Em] viso la fitta [Bm] sassaiola dell'ingiuria,
e a [E] quanto solo per sentirmi vivo il guscio della mia capiglia [Em] dura.
Ed in mente mi torna quello stagno che le canne il muschiono [E] sommerso,
ed i miei che non [B] sanno di avere un figlio che [Em] compone versi.
Ma mi [D] vogliono bene come ai [Em] campi, alla pelle e dalla [Bm] pioggia di stagione,
[E]
raro sarà che chi mi offende scampi dalle punte del [Em] forcone.
[E]
Poveri [Am] genitori [D] contadini, certo siete [G] invecchiati e ancora temete,
[B]
il signore [Em] del cielo e gli acquitrini, [C]
genitori che mai [B] non capirete,
[E] che oggi il vostro [Am] figliuole è [D] diventato il primo fra i [G] poeti del [B] paese.
Ed ora in [Em] scarpe [C] verniciate e col cilindro in testa [Em] mi cammina,
[B] [Em]
ma sopravvive in lui la forenesia di un vecchio mariuolo di campagna,
e ad ogni insegna di macelleria la [D] vacca s'inchina a [Em] sua compagna.
[G] E quando [D] incontro un vetturino [Em] gli torna in mente il suo [Bm] concio natale,
[E] e [A] vorrebbe la coda del ronzino leggere come strasci col [Em] zia.
Voglio bene alla patria, benché afflitta di [G] tronchi [Em] rugginosi,
ma è caro il grugno sporco dei suini e i rospi [D] all'ombra [Em]
sospirosi.
[G] Sono un malato [D] di infanzia e di ricordi [Em] e di freschi [Bm]
crepuscoli d'aprile,
sembra quasi [G] che lacero se curvi per riscaldarsi e poi [E] dormire.
Dal nido di [Am] quell'albero le uova [D] per rubare [G] il salivo fino in [B] cima,
ma sarà la [Em] sua chioma sempre nuova [C] e dura la sua [B] scorza come prima.
[E] E tu mio [Am] caro amico vecchio cane, [D] fiocco [G] cieco che ha reso la vecchiaia,
[B] e giri a coda [Em] bassa nel cortile [B] ignaro delle porte dei [Am] granai.
[Em]
[D] [Em] E sono cari i miei [G] furti di monello, [Em]
quando rubavo [G] in casa un po' di [E] pane,
e si mangiava come due fratelli una bricciola l'uo ed un [Em] alcane.
[G] Io non sono [D] cambiato, [E] il cuore di [Bm] pensieri sono gli stessi,
[E]
sul tappeto magnifico dei versi voglio dirvi qualcosa che [Em] vi tocchi.
La [E] notte è la falce della luna, si chieta [G] mentre l'aria si [B] fa bruna,
dalla [A] finestra mia voglio [E] gridare contro il disco della [Em] luna.
[G] La notte è [D] così tersa, [Em] cui forse anche [Bm] morire non fa male,
[Em] che importa se il mio spirito è perverso e dal mio dorso [D] penzola un [Em] fanale.
[E] O Pegaso decrepito e [Am] bonario, [D] il tuo [G] galoppo è ora senza [B] scopo,
giussi come un [Em] maestro [C] solitario e non canto e non celebro [B] che i topi.
[E] Dalla mia [A] testa come [Am] uva matura, [D]
gocciola il [G] follevino del lechiome,
[B]
voglio essere [Em] una gialla velatura, [C] gonfia verso un paese [B] senza
[Em] nuove.
O Pegaso decrepito e bonario, il tuo galoppo è ora senza scopo,
[B] [Em] [D]
[E]
Key:
Em
G
E
D
B
Em
G
E
[N] _ _ _ _ _ _ _ _
[Em] _ _ _ [G] _ _ [B] _ _ _
[Em] _ _ _ _ _ _ _ _
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Ti piace _ spettinato camminare [E]
col capo [G] sulle spalle come un lume,
[A]
così mi diverto a rischiarare il vostro [G] tullo senza [Em] piume.
_ [G] Mi piace che mi [D] grandini sul [Em] viso la fitta [Bm] sassaiola dell'ingiuria,
e a [E] quanto solo per sentirmi vivo il guscio della mia capiglia [Em] dura. _ _ _
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Ed in mente mi torna quello stagno che le canne il muschiono _ [E] sommerso,
ed i miei che non [B] sanno di avere un figlio che [Em] compone versi.
_ Ma mi [D] vogliono bene come ai [Em] campi, alla pelle e dalla [Bm] pioggia di stagione,
[E] _
raro sarà che chi mi offende scampi dalle punte del [Em] forcone.
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Poveri [Am] genitori [D] contadini, certo siete [G] invecchiati e ancora temete,
[B] _
il signore [Em] del cielo e gli acquitrini, [C] _
genitori che mai [B] non capirete,
[E] _ che oggi il vostro [Am] figliuole è [D] diventato il primo fra i [G] poeti del [B] paese.
Ed ora in [Em] scarpe [C] verniciate e col cilindro in testa [Em] mi cammina, _ _ _
_ [B] _ _ _ _ _ [Em] _ _
_ _ ma sopravvive in lui la forenesia di un vecchio mariuolo di campagna,
e ad ogni insegna di _ macelleria la [D] vacca s'inchina a [Em] sua compagna.
[G] _ E quando [D] incontro un vetturino [Em] gli torna in mente il suo [Bm] concio natale,
[E] e [A] vorrebbe la coda del ronzino leggere come strasci col [Em] zia. _
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_ _ _ Voglio bene alla patria, benché afflitta di [G] tronchi _ _ [Em] rugginosi,
ma è caro il grugno sporco dei suini e i rospi [D] all'ombra _ [Em]
sospirosi.
_ [G] Sono un malato [D] di infanzia e di ricordi [Em] e di freschi _ [Bm]
crepuscoli d'aprile,
sembra quasi [G] che lacero se curvi per riscaldarsi e poi [E] dormire.
_ _ Dal nido di [Am] quell'albero le uova [D] _ per rubare [G] il salivo fino in [B] cima,
ma sarà la [Em] sua chioma sempre nuova [C] e dura la sua [B] scorza come prima.
_ [E] E tu mio [Am] caro amico vecchio cane, [D] _ fiocco [G] cieco che ha reso la vecchiaia,
[B] e giri a coda [Em] bassa nel cortile [B] ignaro delle porte dei [Am] granai.
_ _ [Em] _ _ _ _ _ _
[D] _ _ [Em] _ _ _ _ E sono cari i miei [G] furti di monello, _ [Em]
quando rubavo [G] in casa un po' di [E] pane,
e si mangiava come due fratelli una bricciola l'uo ed un [Em] alcane.
_ [G] _ Io non sono [D] _ cambiato, _ [E] il cuore di [Bm] pensieri sono gli stessi,
[E]
sul tappeto magnifico dei versi voglio dirvi qualcosa che [Em] vi tocchi.
La _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
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[E] notte è la falce della luna, si chieta [G] mentre l'aria si [B] fa bruna,
dalla [A] finestra mia voglio [E] gridare contro il disco della [Em] luna.
_ [G] La notte è [D] così tersa, [Em] _ cui forse anche [Bm] morire non fa male,
[Em] che importa se il mio spirito è perverso e dal mio dorso [D] penzola un [Em] fanale.
_ [E] O Pegaso _ decrepito e [Am] bonario, [D] il tuo _ [G] galoppo è ora senza [B] scopo,
giussi come un [Em] maestro [C] solitario e non canto e non celebro [B] che i topi.
[E] Dalla mia [A] testa come [Am] uva matura, [D] _ _
gocciola il [G] follevino del lechiome,
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_ _ voglio essere [Em] una gialla _ velatura, _ [C] _ gonfia verso un paese [B] _ _ _ senza _ _
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O _ Pegaso decrepito e bonario, il tuo galoppo è ora senza scopo,
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Ti piace _ spettinato camminare [E]
col capo [G] sulle spalle come un lume,
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così mi diverto a rischiarare il vostro [G] tullo senza [Em] piume.
_ [G] Mi piace che mi [D] grandini sul [Em] viso la fitta [Bm] sassaiola dell'ingiuria,
e a [E] quanto solo per sentirmi vivo il guscio della mia capiglia [Em] dura. _ _ _
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Ed in mente mi torna quello stagno che le canne il muschiono _ [E] sommerso,
ed i miei che non [B] sanno di avere un figlio che [Em] compone versi.
_ Ma mi [D] vogliono bene come ai [Em] campi, alla pelle e dalla [Bm] pioggia di stagione,
[E] _
raro sarà che chi mi offende scampi dalle punte del [Em] forcone.
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Poveri [Am] genitori [D] contadini, certo siete [G] invecchiati e ancora temete,
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il signore [Em] del cielo e gli acquitrini, [C] _
genitori che mai [B] non capirete,
[E] _ che oggi il vostro [Am] figliuole è [D] diventato il primo fra i [G] poeti del [B] paese.
Ed ora in [Em] scarpe [C] verniciate e col cilindro in testa [Em] mi cammina, _ _ _
_ [B] _ _ _ _ _ [Em] _ _
_ _ ma sopravvive in lui la forenesia di un vecchio mariuolo di campagna,
e ad ogni insegna di _ macelleria la [D] vacca s'inchina a [Em] sua compagna.
[G] _ E quando [D] incontro un vetturino [Em] gli torna in mente il suo [Bm] concio natale,
[E] e [A] vorrebbe la coda del ronzino leggere come strasci col [Em] zia. _
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_ _ _ Voglio bene alla patria, benché afflitta di [G] tronchi _ _ [Em] rugginosi,
ma è caro il grugno sporco dei suini e i rospi [D] all'ombra _ [Em]
sospirosi.
_ [G] Sono un malato [D] di infanzia e di ricordi [Em] e di freschi _ [Bm]
crepuscoli d'aprile,
sembra quasi [G] che lacero se curvi per riscaldarsi e poi [E] dormire.
_ _ Dal nido di [Am] quell'albero le uova [D] _ per rubare [G] il salivo fino in [B] cima,
ma sarà la [Em] sua chioma sempre nuova [C] e dura la sua [B] scorza come prima.
_ [E] E tu mio [Am] caro amico vecchio cane, [D] _ fiocco [G] cieco che ha reso la vecchiaia,
[B] e giri a coda [Em] bassa nel cortile [B] ignaro delle porte dei [Am] granai.
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[D] _ _ [Em] _ _ _ _ E sono cari i miei [G] furti di monello, _ [Em]
quando rubavo [G] in casa un po' di [E] pane,
e si mangiava come due fratelli una bricciola l'uo ed un [Em] alcane.
_ [G] _ Io non sono [D] _ cambiato, _ [E] il cuore di [Bm] pensieri sono gli stessi,
[E]
sul tappeto magnifico dei versi voglio dirvi qualcosa che [Em] vi tocchi.
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[E] notte è la falce della luna, si chieta [G] mentre l'aria si [B] fa bruna,
dalla [A] finestra mia voglio [E] gridare contro il disco della [Em] luna.
_ [G] La notte è [D] così tersa, [Em] _ cui forse anche [Bm] morire non fa male,
[Em] che importa se il mio spirito è perverso e dal mio dorso [D] penzola un [Em] fanale.
_ [E] O Pegaso _ decrepito e [Am] bonario, [D] il tuo _ [G] galoppo è ora senza [B] scopo,
giussi come un [Em] maestro [C] solitario e non canto e non celebro [B] che i topi.
[E] Dalla mia [A] testa come [Am] uva matura, [D] _ _
gocciola il [G] follevino del lechiome,
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_ _ voglio essere [Em] una gialla _ velatura, _ [C] _ gonfia verso un paese [B] _ _ _ senza _ _
[Em] nuove.
O _ Pegaso decrepito e bonario, il tuo galoppo è ora senza scopo,
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